Acufeni

Interessano quasi il 20% della popolazione sopra i 50 anni di età. E’ un “sintomo” presente in svariate condizioni. Consiste in un rumore all’orecchio o comunque all’interno della testa, descritto come ronzio, tintinnio, fischio, sibilo e in molti altri modi, intermittente o continuo, da un sol lato del capo o bilateralmente. Distinguiamo acufeni soggettivi e oggettivi.

ACUFENI SOGGETTIVI
La persona sente un rumore in assenza di una fonte che lo produce, cause:

  • Trauma acustico: esposizione lavorativa o ricreativa al rumore, coesiste calo dell’udito;
  • Presbiacusia: invecchiamento, coesiste calo dell’udito;
  • Barotrauma: scorretta compensazione in caso di immersione in apnea o con autorespiratore;
  • Farmaci: aspirina, aminoglicosidici, chemioterapici, furosemide e altri; sono avvertiti bilateralmente;
  • Tumori del sistema nervoso centrale: avvertiti da un sol lato, può associarsi calo dell’udito;
  • Sclerosi multipla: uno dei possibili sintomi espressione della demielinizzazione nervosa;
  • Ictus: uno dei possibili sintomi da deficit nervoso secondario al problema circolatorio;
  • Infezioni: otite, labirintite, meningite;
  • Malattia di Meniere: si associano a calo dell’udito monolaterale anche episodico, sensazione di orecchio pieno e vertigini;
  • Sindrome dell’articolazione temporo-mandibolare: da artrite, artrosi, fibromialgia, trauma, lussazione, malocclusione, di origine muscolo-fasciale; comporta bruxismo
    notturno (contrazione non finalizzata dei muscoli che provvedono alla masticazione) e senso di tensione diurna;
  • Di origine cervicale: torcicollo, trauma, difetto di postura, fibromialgia, artrosi, ernia discale, problemi muscolo-tendinei; comporta dolore/dolorabilità al collo, rigidità muscolare, cefalea;
  • Occlusione del condotto uditivo: tappo di cerume, corpi estranei, otite, di regola monolaterale.

ACUFENI OGGETTIVI
Il rumore percepito esiste, ha cioè una sua fonte, talvolta può essere sentito anche dall’esaminatore, cause:

  • Malformazione artero-venosa: solitamente monolaterali, continui, pulsanti;
  • Turbolenza/aumento del flusso del sangue attraverso l’arteria carotide o la vena giugulare: aterosclerosi per esempio;
  • Tumori vascolari: danno acufeni monolaterali, costanti e pulsanti;
  • Mioclono: contrazione ritmica dei muscoli del palato, del timpano o dello stapedio; solitamente sono rumori di schiocco o comunque di tipo meccanico.

In caso di acufeni soggettivi è possibile e frequente che essi persistano nonostante una adeguata terapia o che non si trovi una causa plausibile (acufeni idiopatici o essenziali).

DIAGNOSI
Valutazione clinica, se indicato: audiometria, TC, RM, ecografia.

TERAPIA
La terapia causale comporta la risoluzione o un miglioramento.
In caso di acufeni soggettivi:

  • Circa il 50% dei pazienti hanno giovamento dalla correzione della perdita dell’udito;
  • Poiché stress o altri fattori psichici possono accentuare il disturbo un aiuto psicologico può risultare utile, possono giovare tecniche di rilassamento e ipnosi;
  • Alcol, fumo e stimolanti come la caffeina peggiorano il disturbo, vanno perciò eliminati o almeno ridotti;
  • Alcuni pazienti hanno beneficio da un “mascheratore di acufeni”, dispositivo acustico che eroga un “suono basso” capace di coprire l’acufene;
  • La mesoterapia può essere di molto giovamento, specie nella presbiacusia, nella sindrome della articolazione temporo-mandibolare, nelle forme idiopatiche e in quelle di genesi cervicale. Utile anche l’agopuntura;
  • La terapia farmacologica tradizionale come quella omotossicologica va decisa caso per caso dal medico.
19 aprile 2020