L’AR ha in genere esordio e progressione graduale. Tipica la simmetricità: dolore e gonfiore bilaterale delle articolazioni di mani, polsi, gomiti, piedi. Altre articolazioni possono essere interessate (spalle, caviglie, coxo-femorali, tratto alto della colonna vertebrale). Tipica la prolungata rigidità articolare (oltre i 30 minuti) dopo il riposo notturno. Frequenti febbricola e astenia. Raro un esordio brusco che può far pensare ad una infezione virale acuta.
È malattia autoimmune, una “anomalia” che ad oggi non ha spiegazioni certe: è il nostro sistema immunitario che aggredisce l’organismo che dovrebbe proteggere. E’ stata individuata una predisposizione ereditaria. Si ritiene che alcune condizioni come infezioni virali, fumo di sigaretta, esposizione ad inquinanti, sesso femminile, farmaci, forse alcuni vaccini, stress prolungato possano avere un ruolo nel favorire e mantenere la malattia. Ben documentato l’alterato equilibrio delle citochine (proteine prodotte da cellule specializzate in risposta a “stimoli”), soprattutto coinvolte IL-1, IL-6, IL-8, IL-17 e TNF.
La diagnosi si avvale di:
- criteri clinici (nei casi di recente insorgenza possono ingannare, è quindi opportuno valutare le condizioni del paziente frequentemente);
- test di laboratorio :
- Fattore Reumatoide (può essere presente in altre malattie, essere assente o trovarsi in soggetti sani)
- anti-CCP (ha elevata specificità e sensibilità)
- VES
- PCR
- esame radiologico convenzionale
- ecografia
- TC
- RM
COMPORTAMENTI E TERAPIA
- seguire diete “miracolose” è da evitare. L’alimentazione sarà equilibrata e nutriente, non devono
mancare gli acidi grassi omega-3 caratterizzati da un’ottima attività anti-infiammatoria, presenti
soprattutto nei pesci dei mari freddi e nel pesce azzurro;
- smettere di fumare;
- utile un breve riposo pomeridiano, mai in posizione seduta o con articolazioni flesse;
- se necessario immobilizzazione con ortesi;
- attività fisica e terapia fisica saranno stabilite e programmate con personale specializzato;
- controlli frequenti di pressione arteriosa, profilo glicidico e lipidico, DEXA, emocromo;
- farmaci antireumatici in grado di modificare la malattia (DMARD) distinti in “tradizionali” e “biologici”;
- cortisonici (il loro impiego va ponderato);
- FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei);
La mesoterapia, purtroppo ancora poco conosciuta, ha caratteristiche tali (tolleranza, efficacia, scarsa tossicità) da poter essere efficacemente impiegata in una patologia cronica così invalidante. La terapia omotossicologica è un’altra possibilità da considerare.
ARTRITE PSORIASICA (AP)
Si stima che interessi circa il 20-30% dei pazienti affetti da psoriasi (malattia infiammatoria a decorso cronico che interessa di norma la pelle e le unghie), nella gran parte dei casi la psoriasi precede la comparsa dell’artrite. Da notare che alcuni possono ignorare di avere la psoriasi perché di modesta entità e perché le alterazioni cutanee si trovano in sedi nascoste, per esempio sul capo (tra i capelli) o nelle pieghe dei glutei.
La malattia colpisce in percentuale lievemente superiore il sesso maschile e insorge tra i 30 e i 50 anni di età. Come l’AR è malattia cronica a carattere autoimmune, anche per essa si ritengono essere in causa fattori ereditari predisponenti e fattori scatenanti quali infezioni, farmaci o psicosomatici. Anche in questa patologia esiste un alterato equilibrio delle citochine come IL-1, IL-2, TNF, IL-17, IL-12, IL-23.
La malattia più spesso e in modo asimmetrico colpisce le piccole articolazioni delle mani e dei piedi e quelle maggiori di gomiti, ginocchia e caviglie. Comuni tendiniti e borsiti (le borse sono strutture dello scheletro che funzionano da ammortizzatori). E’ possibile un coinvolgimento delle articolazioni sacroiliache e della colonna vertebrale. La rigidità, come nell’AR, è maggiore al mattino. Dolorose le articolazioni interessate e spesso gonfie quelle apprezzabili (dita a “salsicciotto”). Di varia entità la riduzione dell’ampiezza dei movimenti. Le remissioni tendono ad essere più frequenti e rapide che nell’AR.
La diagnosi di AP è principalmente clinica. VES e PCR possono risultare nei limiti o poco aumentate. L’ecografia è esame molto utile in tutte le fasi della malattia.
Il trattamento farmacologico e non farmacologico è simile a quello dell’AR. Sembra, tuttavia, esistere una minore risposta ai farmaci. Anche nella AP mesoterapia e terapia omotossicologica risultano utili.