Cellulite

celluliteIl tessuto sottocutaneo o pannicolo adiposo, caratterizzato dalla presenza degli adipociti (cellule specializzate nella sintesi e nello stoccaggio dei grassi), può essere interessato da fatti infiammatori, tumori, lipodistrofie. E’ una lipodistrofia l’ipertrofia pannicolo-lobulare o lipodistrofia localizzata o pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (PEFS), nota come “cellulite”, denominazione forviante, ma ormai consolidata e non più mutabile.
Il pannicolo adiposo è riccamente vascolarizzato e in condizioni fisiologiche il flusso circolatorio è adeguato. Nella cellulite il suo rallentamento induce stasi, aumentata permeabilità vascolare, edema. Questo comporta un inadeguato drenaggio delle scorie, una ridotta ossigenazione cellulare, una fibrosi reattiva. Si realizza, così, il classico aspetto “a buccia d’arancia” della cute, dovuto a micronoduli, capsule fibrotiche contenenti adipociti. Nella fase avanzata i micronoduli confluiscono formando macronoduli, che conferiscono alla cute l’aspetto “a materasso”.
Le aree colpite dalla cellulite (classicamente glutei, cosce, gambe) appaiono aumentate di volume soprattutto nelle fasi iniziali. Possono essere dure o compatte, molli o flaccide. La cute può essere fredda, pallida, dolente alla palpazione profonda. Soggettivamente può essere presente affaticamento e senso di peso.
Disturbo tipicamente femminile compare sovente nella pubertà o comunque in giovani donne.
Un primo livello di trattamento, anche preventivo, contempla i seguenti punti:

1) evitare d’indossare indumenti stretti, in particolare a livello addominale e inguinale;
2) non fumare;
3) adottare un’alimentazione equilibrata;
4) correggere errori di postura;
5) limitare l’uso di scarpe a tacco alto;
6) evitare la sedentarietà;
7) affrontare con atteggiamento positivo eventi stressanti e conflittualità.

Una qualche reale efficacia dei prodotti d’applicazione topica è dubbia.
La mesoterapia è la più datata, nota e discussa terapia della cellulite. Se correttamente eseguita è pressochè indolore e assolutamente non traumatica. Gli insuccessi sono soprattutto da attribuirsi a valutazioni non accurate, scelte non ponderate ed esecuzioni imprecise. L’omeopatia omotossicologica è un’opportunità nella cura della cellulite, infatti i rimedi omotossicologici bene si prestano a realizzare un valido drenaggio e un’attivazione del tessuto lipodistrofico; un’ulteriore vantaggio è rappresentato dalla possibilità di un loro impiego locale, oltre che per via sistemica, grazie alla mesoterapia.
Anche la nutrizione attiva, associata ad altri presidi terapeutici, è utile; sono diverse le sostanze proposte: ippocastano-tè verde-ginseng-guaranà-vite-pungitopo-centella asiatica-ananas-mirtillo nero-ginkgo biloba-pino marittimo-rutina-meliloto-vitamina C-vitamina E.
La massoterapia, eseguita esclusivamente da personale qualificato, costituisce un’ulteriore via terapeutica percorribile. Anche la liposuzione deve essere attuata da personale competente, è necessario un ambiente adeguatamente attrezzato, sono possibili complicanze anche gravi.
E’ pressochè impossibile, infine, considerare tutto ciò che viene proposto per trattare questo disturbo, spesso vissuto dalla donna con forte coinvolgimento psichico.
Compito del medico è quello di valutare, informare, consigliare. La donna deve avere comportamenti accorti per non andare incontro a delusioni, complicanze, spese inutili.

26 giugno 2013