depressione

Scrive Widlocher:  <<a tutti coloro che sostengono per ragioni di orgoglio intellettuale che l’uomo è in grado di ottener tutto attraverso la forza di volontà e che è padrone del suo corpo….. rispondiamo che una delle caratteristiche della depressione è quella di sopprimere qualsiasi volontà, ogni possibilità di reazione….. >>.

Il disturbo che caratterizza la depressione è un’alterazione atipica dell’umore (timia).
Quella secondaria complica altre patologie (ipo e ipertiroidismo, morbo di Cushing, schizofrenia, epilessia, anoressia nervosa, cancro, disabilità fisiche e mentali) o è, per esempio, dovuta all’assunzione di farmaci (clonidina, betabloccanti, antiblastici, interferone). La depressione post partum, anche se connessa ad un evento fisiologico, sembra corretto annoverarla tra le forme secondarie.
terapie_integrate_depressioneLa depressione primaria non ha cause così palesi. Conflittualità, delusioni, stress prolungati, perdita di stima, di valori morali o di simboli, del lavoro, insicurezze, pensionamento, carico di responsabilità eccessivamente alto o troppo basso rispetto alle capacità, sensi di colpa, fallimenti, mobbing sono, non raramente, riscontrabili come situazioni favorenti il suo manifestarsi. La sintomatologia, di solito, è inizialmente sfumata. Poi chiaramente si palesa: umore francamente depresso, marcata deflessione dell’interesse e del piacere, incapacità di concentrarsi e prendere decisioni, linguaggio rallentato e monotono, inerzia, disturbi del sonno e dell’alimentazione. Possono essere presenti ansia semplice o somatizzata, a volte agitazione psicomotoria. Non rare le ideazioni suicidiarie. Il tentativo di suicidio può verificarsi in qualsiasi momento, anche in fase di risoluzione, a volte è preparato e accuratamente dissimulato, a volte improvviso e violento. Il suicidio-omicidio sembra essere più frequentemente attuato dalle donne che trascinano i figli con sé nella morte.
In alcuni casi l’ansia è particolarmente intensa: il malato si lamenta continuamente del proprio stato fisico e psichico, della insuperabile astenia, più sensibile alle influenze ambientali, ha di regola comportamenti pseudo-suicidiari.
Altri casi si caratterizzano per il manifestarsi di deliri i cui contenuti sono cupi, monotoni, scarni (di colpa, di rovina, ipocondriaci, di negazione). Frequenti le illusioni, rare le allucinazioni. Hanno una maggiore possibilità di sviluppare una depressione alcuni individui che presentano un tono dell’umore basso persistente, nel loro vivere sono abituali fosche idee e apprensioni ipocondriache. A volte non facilmente riconoscibili per la presenza di atteggiamenti ingannevoli quali alacrità, snobismo, altruismo, euforia.

DEPRESSIONE INFANTILE E ADOLESCENZIALE

Nel bambino la depressione può avere inizio insidioso o subito percepibile. In questa seconda eventualità spesso risulta chiaramente connesso a un evento traumatico: insuccesso scolastico, separazione da un parente o sua morte, lite in famiglia. Anche il bullismo può esitare in un disturbo depressivo. Sono coinvolti bambini, ma anche adolescenti vittime di aggressioni fisiche, verbali o relazionali attuate dai compagni. Il bambino depresso appare triste, stanco, demotivato, ma anche iperattivo per compensazione, capriccioso. Sono possibili sintomi somatici, disturbi del sonno e dell’alimentazione, paure, propensione agli incidenti, rari i tentativi di suicidio. La vita del bambino, in caso di propensione agli incidenti, risulta turbata in modo abnorme da continui sinistri. E’ possibile riscontrare tale perniciosa tendenza anche in età adolescenziale e perfino in quella adulta.
Nell’adolescente la depressione è sostanzialmente simile a quella dell’adulto. A conferma di come la malattia possa manifestarsi in tutte le età è il suo riscontro anche nel lattante in caso di allontanamento della madre o di un rapporto turbato con essa. Il disturbo si risolve subito se vengono corretti tali fattori o la madre viene sostituita da altra persona motivata.

ATTIVITA’ TERAPEUTICHE

Il sostegno psicologico è importante. In tal senso anche figure non professionali possono avere un ruolo positivo nel supportare il depresso ad uscire dal ristagno temporale e dal turbamento affettivo. Sono opportuni atteggiamenti interessati e partecipi, piuttosto che compassionevoli. E’ indispensabile evitare, come invece spesso si riscontra, di elargire consigli o dare esortazioni del tipo “tirarsi su” oppure “reagire” che determinano effetti deleteri poiché insinuano la colpa e palesano al malato la sua inettitudine.
Le figure professionali provvedono al trattamento farmacologico e alla psicoterapia. Sono farmaci di prima scelta gli antidepressivi inibitori della ricaptazione di serotonina, noradrenalina, dopamina. Di seconda scelta gli antidepressivi triciclici che inibiscono il riassorbimento delle amine biologiche aumentandone la concetrazione a livello sinaptico. Gli inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) hanno tossicità importante e presentano pericolose interazioni farmacologiche. Il loro impiego è infrequente, come quello di altri farmaci quali Mianserina, Trazodone, Ademetionina.
In genere gli antidepressivi sono in grado di indurre un significativo miglioramento in più del 50% dei pazienti. Una volta ottenuto il miglioramento il trattamento va protratto per almeno 6 mesi. In casi particolari è opportuna una terapia di mantenimento di durata non inferiore ai 2 anni. Si stima attorno al 50% la probabilità di ricadute nel corso della vita.
Nella depressione infantile e anche adolescenziale è importante il coinvolgimento dei familiari. Può accadere, tuttavia, che all’origine del malessere vi sia proprio una condizione domestica alterata (discordie, disinteresse, maltrattamenti) o un’ansia familiare (iperprotezione, ipergiustificazione, ipertutela, iperstimolazione). In questo caso l’opera del terapeuta incontra “resistenze” e il trattamento è difficoltoso.
I rimedi omeopatici e omotossicologici proposti sono diversi. Un loro impiego corretto deriva da una valutazione accurata di ogni singolo caso. Nell’ambito della fitoterapia l’efficacia dell’iperico è nota.
L’agopuntura, come la mesoterapia, sono utili. Anche la nutrizione attiva ha un ruolo non secondario.

9 ottobre 2013