dolore cronico

E’ dovuto a una malattia irrisolta o al persistere della sensazione dolorosa (memoria del dolore) nonostante la risoluzione o il miglioramento della malattia. La gestione del dolore cronico è complessa e fonte sovente di sconforto. Un approccio che coinvolga diverse figure professionali è opportuno. Ciò che è irrinunciabile è trattare il dolore subito e in modo aggressivo. Nella scelta terapeutica da adottare dovranno essere considerati effetti avversi dei farmaci, presenza di altre malattie, età e condizioni generali del paziente.

E’ ormai certa l’importanza del coinvolgimento del paziente nella cura del dolore cronico: non più inerte, acquisisce fiducia, autonomia, volontà di relazionarsi e partecipazione. I modi di tale coinvolgimento sono:

  • Ipnosi e autoipnosi;
  • Terapia cognitivo-comportamentale (TCC);
  • Meditazione mirata;
  • Attività fisica.

TRATTAMENTO

Farmaci
Da impiegare in associazione, si limita così la tossicità migliorando efficacia e tolleranza.

  • Paracetamolo e FANS;
  • Oppioidi;
  • Adiuvanti: antidepressivi, anticonvulsivanti, neurolettici, corticosteroidi, benzodiazepine, miorilassanti, anestetici, bifosfonati.

Mesoterapia
Molto efficace, purtroppo ancora poco conosciuta e adottata. Sono indicati cicli di sedute o ancor meglio sedute a cadenza stabilita senza interruzioni.

Omotossicologia
Gli omotossicologici non hanno un’azione analgesica diretta, tranne Arnica, Aconitum, Chamomilla, Hamamelis, Hypericum. Da impiegare sempre, essi intervengono sulle condizioni che sono all’origine del dolore stesso.

Altri trattamenti
Sono diversi. Alcuni invasivi come l’infiltrazione epidurale e la neuromodulazione, altri non invasivi come TENS (transcutaneous electrical nerve stimulation) e Fisiochinesiterapia.

3 dicembre 2017