A due anni dall’inizio della pandemia da sars-cov2

La razionalità non va di moda”

Steven Pinker

Robert Malone, che ha dimostrato nel 1987 la possibilità di “usare l’RNA come farmaco”, ha manifestato dubbi sulla sicurezza dei vaccini ad mRNA, in particolare ha affermato che i rischi della vaccinazione superano i benefici nei bambini e nei ragazzi. Le sue dichiarazioni sono state confutate da altri scienziati.

Il vaccino ad mRNA è diverso dai vaccini fino ad oggi impiegati. Volendolo definire correttamente è un pro-vaccino, poiché non induce direttamente la risposta immunitaria, ma istruisce le nostre cellule affinché costruiscano il vaccino, lo Spike.

Sembra prevalere la volontà di impiegare per il futuro vaccini tradizionali, questo verosimilmente non solo perché la protezione data dai vaccini ad mRNA è breve e calante e non ferma i contagi.

È  improbabile che il vaccino ad mRNA possa indurre problemi di salute nel medio o lungo termine. La scienza tuttavia, in particolare la medicina, implica da sempre incertezze e ipotesi. Per arrivare ad una ammissione scientifica salda “oltre ogni ragionevole dubbio” occorre tempo e verifiche. La pandemia purtroppo non ha concesso tempo e le verifiche sono ancora in atto su un numero incredibilmente alto di persone.

Nel periodo 27.12.2020 – 26.9.2021 gli eventi avversi segnalati per Cominarty (vaccino Pfizer) e Spikevax (vaccino Moderna) sono stati rispettivamente 114 per 100.000 dosi somministrate e 84 per 100.000 dosi somministrate, quelli gravi 14 ogni 100.000 dosi somministrate per Cominarty e 15 ogni 100.000 dosi somministrare per Spikevax.
L’età media
delle persone colpite da eventi avversi (risposte nocive a farmaci o vaccini che possono richiedere ospedalizzazione, risolversi del tutto o no) è stata di 48 anni, prevalente il sesso femminile.
I decessi segnalati post vaccinazione nel periodo considerato sono stati complessivamente per i due vaccini 487. I numeri riportati di eventi avversi e decessi risultano molto più alti di quello che ci si aspetterebbe per vaccini “fatti” da solo una porzione del virus.

A novembre 2021 si è iniziato negli Stati Uniti a vaccinare i bambini da 5 a 11 anni. Tra le prime segnalazioni volontarie di fatti negativi dopo vaccinazione figurano 2 decessi e 7 reazioni avverse gravi.
Anche in Italia si è iniziato a vaccinare i bambini tra 5 e 11 anni, vaccinazione fortemente sostenuta dai pediatri.

Nei più giovani, soprattutto di sesso maschile, è certa la possibile insorgenza di miocardite da vaccino. È classificata come evento raro e solitamente a decorso benigno, probabilmente non così rara, se si considera che la miocardite può decorrere senza sintomi o con sintomi aspecifici.

Non è certa la possibilità di avere malattie autoimmuni da vaccino.

Come era prevedibile con la stagione fredda contagi, malattia e decessi hanno ripreso a crescere. Vengono presi provvedimenti in modo frammentato e progressivo, alcuni di essi lasciano poco margine al pensiero razionale. Misure che hanno l’amaro sapore della sconfitta per non aver fatto nei tempi opportuni ciò che era giusto fare. Poiché è nella natura dell’uomo voler dar senso alle cose, quando le cose non hanno senso ci si ingegna a trovarlo comunque. Così il capro espiatorio di tutto, di proprio tutto, sono i non vaccinati.

L’ultima variante arrivata o meglio “selezionata” da molti fattori tra cui anche il nostro agire, è la variante Omicron, altamente contagiosa, ma meno aggressiva. Lo Spike di questa variante presenta 32 mutazioni, un numero notevole. Risulta resistente agli attuali vaccini ad mRNA. Si afferma, però, che con la terza somministrazione vaccinale la sua resistenza viene superata. C’è qualche difficoltà a crederci, forse per qualche alchimia con la terza dose si formano dei super-anticorpi.

La variante Omicron, se diverrà dominante come sembra, può eliminare le altre e questo può farci uscire dalla pandemia, almeno dalla sua fase acuta, per una diffusa immunità naturale, acquisita rapidamente grazie alla sua alta contagiosità.

1 gennaio 2022