Epatiti non infettive

Per epatite intendiamo una infiammazione del fegato che comporta un “danno d’organo” di estensione ed entità variabile. Distinguiamo le epatiti in: infettive e non infettive.
Epatiti non infettive:

  • tossiche
  • autoimmune
  • malattia di Wilson.

EPATITI TOSSICHE

Sono numerose le sostanze e i farmaci che inducono o possono indurre infiammazione e danno epatico. Nel determinare la severità della malattia sono importanti: tempi di esposizione, quantità, frequenza di contatto o assunzione. Alcuni soggetti, poi, possono presentare una condizione di idiosincrasia. Definiamo “idiosincrasia” una eccessiva suscettibilità a una specifica sostanza o farmaco. E’ una possibilità da considerare sempre per non averne spiacevoli conseguenze.
Tra i farmaci epatotossici: paracetamolo (tachipirina, efferalgan, altri), tetracicline, alotano, indometacina, rifampicina, difenilidantoina, estro-progestinici di sintesi, anti MAO, nimesulide, amoxicillina clavulanato, composti del ferro, vitamina A.
Di largo impiego il paracetamolo, che è dato spesso ai bambini. La possibilità di intossicazione nei bambini è concreta, così come negli adulti che lo assumono per settimane o continuativamente, in particolare per la sua azione antidolorifica, convinti della sua relativa innocuità.
Tra le numerose sostanze epatotossiche: alcol, amanita phalloides, fosforo, tetracloruro di carbonio, integratori, prodotti di erboristeria, sostanze così dette brucia grassi, spirulina, garcinia cambogia, caffè verde, tè verde, ecstasy, vitamine, composti del ferro, rosa canina, anabolizzanti, cocaina, tisane.
Il primo dei provvedimenti curativi è eliminare il farmaco o la sostanza lesiva. Altri provvedimenti potrebbero essere utili in base alla sintomatologia e al tipo di farmaco o sostanza coinvolta. Eventi particolarmente gravi sono possibili, possono, per esempio, aversi con l’alcol, l’amanita phalloides e il paracetamolo stesso. I segni in caso di epatiti tossiche sono di diversa espressività, da lievi e generici con incremento contenuto delle transaminasi e aspetti ecografici di sofferenza epatica (steatosi) a severi e specifici (ittero, malessere diffuso, aumento importante delle transaminasi, iperbilirubinemia) o acuti (epatite fulminante).

EPATITE AUTOIMMUNE

È più frequente nel sesso femminile, si ha a qualsiasi età e può associarsi ad altre condizioni autoimmuni, come tiroidite di Hashimoto e artrite reumatoide. Può decorrere senza sintomi ed essere scoperta causalmente per il riscontro di un aumento delle transaminasi o essere diagnosticata a seguito di accertamenti fatti per la presenza di disturbi aspecifici (scarso appetito, astenia, disturbi addominali).
La sintomatologia franca, quando presente, è quella delle epatiti da altra causa. È possibile l’evoluzione in cirrosi. La terapia è immunosoppressiva. Raramente è necessario il trapianto di fegato (epatite fulminante).

MALATTIA DI WILSON

È una malattia ereditaria che comporta accumulo di rame negli organi.
Il difetto genetico consiste in un alterato trasporto del metallo. Si ha in particolare una compromissione del sistema nervoso e del fegato. I sintomi si presentano solitamente tra i 5 e i 35 anni. La malattia deve essere presa in considerazione in presenza di epatite acuta o cronica, di disturbi psichiatrici, cognitivi, neurologici non altrimenti spiegabili.
Fondamentale la diagnosi precoce (esame oculistico, livello ematico di ceruloplasmina, escrezione urinaria di rame) poiché la malattia è curabile e la prognosi è solitamente positiva se viene subito individuata.

L’espressione più grave delle epatiti infettive e non infettive è l’epatite fulminante. È caratterizzata da un danno epatico severo (necrosi) e riduzione delle dimensioni del fegato (atrofia). Si ha ittero, gravissima compromissione delle condizioni generali, alterazioni dello stato mentale, sanguinamento.
La terapia è di supporto in attesa della rigenerazione epatica. Il trapianto di fegato, tuttavia, rappresenta la migliore speranza di vita. Rispetto agli adulti i bambini hanno più probabilità di guarigione senza trapianto.

20 settembre 2022