Epidemiologia delle infezioni per via aerea

L’aria non costituisce per i microrganismi “un buon posto per vivere”. Molti agenti infettanti, tuttavia, sono trasmessi dall’aria perché si legano alle polveri o perché si fissano ai residui secchi o nuclei delle goccioline di saliva.

Nell’aria i microrganismi trasportati da polvere o saliva perdono sempre di vitalità, tuttavia il tempo di sopravvivenza varia da microrganismo a microrganismo. Nel determinare tale differenza hanno un ruolo: umidità, temperatura dell’aria, turbolenze, irraggiamento solare e caratteristiche proprie dell’agente infettante.

La gravità di un’epidemia in cui il virus utilizza le goccioline di saliva per propagarsi, in buona misura dipende dal numero di contatti e dal numero di soggetti recettivi. L’epidemia ha di regola un andamento alterno dovuto al periodo d’incubazione del virus stesso. I nuclei si realizzano per evaporazione delle goccioline espulse dalle vie respiratorie con lo starnuto, la tosse, la parola in ordine d’importanza decrescente in termini di capacità d’infettare. Solitamente ogni nucleo trasporta un solo virus. Le particelle di polvere leganti agenti infettanti diffondono nell’aria per azioni meccaniche capaci di sollevare polveri “ferme”. Di regola una particella di polvere trasporta più microrganismi. La polvere, come mezzo di diffusione, determina epidemie limitate, cioè che interessano la zona d’insorgenza ed eventualmente quelle più vicine.

In caso di epidemia l’efficacia delle misure adottate deve obbligatoriamente produrre una diminuzione dell’incidenza della malattia, altrimenti si deve prendere in considerazione la possibilità:

  • che la via di trasmissione controllata non sia importante o l’unica;
  • che esistano “luoghi di esposizione” esterni a quelli ove si stanno adottando mezzi di contenimento;
  • che le misure adottate non siano correttamente attuate.

Un’epidemia si esaurisce naturalmente quando i contagi conosciuti e non conosciuti realizzano una immunità collettiva sufficiente ad arginare e ridurre la diffusione del virus. E’ la cosiddetta immunità di gregge. Raggiungere l’immunità di gregge rapidamente può costare molto in termini di vite umane e mettere in ginocchio i sistemi sanitari, specie se il virus è particolarmente aggressivo. Raggiungere l’immunità di gregge lentamente utilizzando mezzi di contenimento è quindi da preferire e comporta una minore mortalità. Il modo migliore di agire possibile, ma davvero difficile da realizzare, è quello di isolare il virus attuando un tempestivo e forte controllo dei contatti. Il virus, infatti, non avendo più soggetti trasportatori non diffonde.

19 marzo 2020