ESTRONE: ESTROGENO DELLA MENOPAUSA

ORMONI
Gli ormoni sono sostanze chimiche che agiscono su funzione o sviluppo di organi e apparati.
Il termine “ormone” fu ideato da Ernest H. Starling nel 1905, la parola greca da cui deriva significa “muovere, stimolare”.
Gli ormoni sono:

  • peptidi (catene di aminoacidi di diversa misura e basso peso molecolare);
  • steroidi (per la loro sintesi è essenziale il colesterolo);
  • derivati degli aminoacidi.

Sono numerosi gli ormoni prodotti dall’ipofisi (Tab.1), piccola ghiandola alloggiata nella sella turcica alla base del cranio, essi intervengono nella produzione ghiandolare di altri ormoni o agiscono direttamente su apparati-bersaglio. Per esempio, l’ipofisi produce l’ormone adrenocorticotropo (ACTH) (Tab.1)

Tab.1: ormoni dell’ipofisi.

che sollecita il surrene al rilascio di cortisolo, molecola fondamentale nella risposta alle condizioni di stress; l’ormone tireostimolante (TSH) (Tab.1) che agisce sulla tiroide inducendo la sintesi degli ormoni tiroidei; l’ormone della crescita (GH) (Tab.1) che agisce sullo sviluppo somatico e metabolico dell’organismo; le gonadotropine cioè ormone follicolostimolante (FSH) e ormone luteinizzante (LH) (Tab.1) che nella donna inducono le ovaie alla sintesi degli ormoni sessuali (estrogeni e progesterone), inoltre intervengono direttamente sulla ovulazione.

PUBERTÀ E MENOPAUSA
La pubertà (da “pubescere” ovvero coprirsi di peli il monte di Venere o monte del pube) inizia con la maturazione dei caratteri sessuali già presenti e il manifestarsi di nuovi, si conclude con la prima ovulazione e la capacità di concepire. Il momento di insorgenza della pubertà e la sua progressione può variare, indicativamente l’epoca puberale copre un arco di tempo che va dagli 8-9 anni ai 16-17 anni.
Le gonadotropine già all’approssimarsi della pubertà lentamente aumentano. Lo stimolo da esse indotto sulle ovaie comporta la sintesi di estrogeni e progesterone. Ben presto estrogeni e progesterone vengono prodotti in modo ciclico, cioè fasi di incremento si alternano a fasi di decremento.
Lo sviluppo dei caratteri sessuali specifici dipendono alcuni dagli estrogeni (mammelle-piccole labbra-vagina-utero), altri dagli ormoni androgeni (grandi labbra-clitoride-peli al pube e alle ascelle).
Il ciclo estrogenico-progestinico definisce il ciclo ovulatorio, la cui manifestazione più appariscente è la mestruazione. Il menarca, ovvero la prima mestruazione, si ha solitamente a 2-3 anni dall’inizio dello sviluppo mammario. Alla pubertà la crescita del seno è in genere il primo cambiamento, segue la comparsa dei peli. Nello sviluppo del seno una mammella, più spesso la sinistra, cresce più prontamente dell’altra, è possibile che le ragazze avvertano una accentuata sensibilità al toccamento.
I cicli ovulatori si regolarizzano, anche dal punto di vista della fertilità, nel tempo massimo di 5 anni dal menarca.
La pubertà è più precoce nelle ragazze in cui il tessuto grasso o adiposo è adeguatamente rappresentato, è più tardiva nelle ragazze sottopeso e/o con alimentazione incongrua, in casi estremi può non aversi il menarca. È più precoce nelle ragazze le cui madri hanno avuto uno sviluppo precoce e in quelle che vivono nelle aree urbane o che sono cieche.
Si definisce menopausa la mancanza di mestruazioni per 12 mesi consecutivi: le ovaie non producono ormoni sessuali e la loro dotazione di ovociti, che già cala drasticamente verso i 40 anni, è esaurita.
Giunge solitamente tra i 48 e i 52 anni (nella donna italiana la mediana è di 50 anni e 8 mesi).
Quanto più ritarda il menarca, tanto più precoce è la comparsa della menopausa. La nullipara (donna che non ha avuto gravidanze) sovente ha una menopausa precoce. Fattori ereditari e costituzionali hanno un ruolo nel manifestarsi della menopausa (insorgenza ed espressività).
Processi involutivi coinvolgono mammelle-vagina-utero-cute. Comuni i fenomeni vaso-motori (vampate di calore, sudorazione), instabilità emotiva fino ad atteggiamenti depressivi o abnormemente ansiosi e compromissione delle capacità cognitive. Compaiono sofferenza articolare (artropatie-artralgie) in particolare di ginocchia, carpo, metacarpo. Vi è un’accelerazione della rarefazione ossea (osteoporosi), specie a carico di vertebre e bacino.
La multidirezionalità del calo estrogenico mostra che il ruolo degli estrogeni va ben oltre la sfera sessuale-riproduttiva, modificando in varia misura e in modo ancora non del tutto chiarito l’intera omeostasi psicosomatica femminile.

ESTRONE
Gli estrogeni sono stati i primi ormoni steroidei individuati nell’organismo umano. Ormoni tipicamente femminili, sia pure in piccole quantità sono anche presenti nell’individuo di sesso maschile

  • L’estrone (E1) venne isolato nel 1929, l’estriolo (E3) fu trovato l’anno successivo e l’estradiolo (E2) nel 1935.
  • L’E2, principalmente prodotto dalle ovaie, è l’estrogeno di maggiore attività (10-12 volte quella di E1 e 1000 volte quella di E3) e di maggiore concentrazione nella donna fertile. È da considerare un affidabile indicatore della funzionalità ovarica.
  • L’E3 è prodotto soprattutto dalla placenta, oltre che dalle ovaie. Le donne fertili e non gravide hanno livelli bassi di E3. Viene misurato per valutare lo stato di benessere del feto, insieme ad altri parametri.
  • L’E1 è prodotto dalle ovaie, ma gran parte di esso deriva dal metabolismo periferico, tessuto adiposo, dell’androstenedione secreto dalle ghiandole surrenali. L’E1 si trova nella bambina, aumenta nella pubertà e durante la gravidanza, è presente dalla pubertà alla menopausa, in questa è praticamente l’unico estrogeno presente.

CONCLUSIONI
L’estrone è presenza costante nella vita della donna, in menopausa è, poi, importante e preziosa risorsa nel contenere i problemi che in varia misura interessano il sesso femminile. Per una sua adeguata sintesi è necessaria una “certa quantità” di tessuto grasso. Magrezze, nutrizione carente o selettiva, diete non necessarie o improbabili sono da proscrivere. È una “risorsa” che può evitare di ricorrere alla terapia ormonale sostitutiva (TOS) o ai cosiddetti ormoni bioidentici, derivati da vegetali. Questi sembra abbiano un’azione “dolce”, ma non sono “sicuri”, come alcuni affermano. Sono farmaci a tutti gli effetti, vogliono pertanto prescrizione medica e controlli periodici, quali quelli adottati in caso di TOS.
L’estrone, tra le sostanze alimentari, è presente nell’olio di semi di palma. Campagne mediatiche hanno indotto una percezione negativa di questo alimento, legata alla presenza in esso di grassi saturi (50% circa). Come lo stesso Istituto Superiore di Sanità spiega, nessun alimento è di per sé buono o cattivo. Ciò che conta è una dieta varia ed equilibrata, dove tutti gli alimenti devono figurare, perché tutti necessari.

19 ottobre 2023