GESÙ NAZARENO

INTRODUZIONE
Se dal Nuovo Testamento escludiamo gli “Atti degli Apostoli” rimangono i quattro vangeli canonici (ufficialmente riconosciuti). I vangeli narrano di Gesù e riguardano in grande misura i tre-quattro anni della sua vita che precedono la sua morte. Non vi è in essi alcuna particolare descrizione di luoghi e persone, essenziale e fluida la prosa, breve la narrazione. È singolare che il Cristianesimo, che profondamente ha influenzato la storia della umanità, abbia come “seme” così poche pagine. La ragione probabilmente è nei contenuti universali e senza tempo che parlano al cuore degli uomini.
Per meglio intendere è utile scrivere di un Gesù predicatore, esorcista, guaritore.

GESÙ PREDICATORE
Le beatitudini
sono forse la parte più preziosa.
Gesù cita i poveri di spirito, gli afflitti, i miti, i misericordiosi, i puri di cuore, coloro che si impegnano per la pace, vivono la giustizia o per essa sono vessati. Sono passati più di duemila anni, impensabili i mutamenti avvenuti, ma ancora e costantemente pace e giustizia sono schernite o ignorate e dimentichiamo troppo spesso di essere misericordiosi.
Così parla Gesù: “amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori. . . infatti se amate quelli che vi amano quale merito ne avete; fu detto occhio per occhio e dente per dente, ma io vi dico di non opporvi al malvagio, anzi se uno ti percuote la guancia destra tu porgigli anche l’altra; fu detto non spergiurare, ma io vi dico non giurate affatto. . . non giurare neppure per la tua testa perché non hai il potere di rendere bianco o nero un sol capello, sia invece il vostro parlare si-si no-no; fu detto non uccidere, ma io vi dico chiunque si adira con il proprio fratello sarà sottoposto a giudizio; quando fai l’elemosina non suonare la tromba davanti a te come fanno gli ipocriti; quando pregate non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. . . quando preghi entra nella tua camera e chiudi la porta, prega il Padre tuo nel segreto; perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? . . Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello; larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione. . . quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita; guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. . .
Senza veli l’imperfezione dell’uomo è esposta. Percepiamo la concretezza e bellezza dei precetti, ma spesso non li cogliamo o ad essi aspiriamo. Di alcuni bisogna cogliere l’essenza, perché come riportati sono inconciliabili con la natura umana.
Nei vangeli non figurano punti che chiaramente fanno riferimento a transessualità e omosessualità, infatti l’affermazione “il Creatore da principio li creò maschio e femmina” nulla in tal senso vuol dire. In merito, tuttavia, di seguito alcune riflessioni:

  • alla affermazione di Gesù che chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e sposa
    un’altra donna commette adulterio dissero i discepoli: “ se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla
    donna, non conviene sposarsi”. Egli rispose loro che non sposarsi è lecito per coloro che sono nati eunuchi
    o sono stati resi eunuchi dagli uomini o che si son fatti eunuchi per il Regno dei cieli. Gesù impiega il
    termine “eunuco” non in modo letterale, ma in una accezione che riflette costumi e conoscenze di allora,
    così possiamo intendere “nato eunuco” chi è affetto da ipogonadismo o per naturale inclinazione
    (transessuali-omosessuali), mentre “si fa eunuco” chi decide di dedicarsi totalmente a Dio.

Null’altro Gesù dice;

  • nel vangelo detto di Giovanni incontriamo il discepolo che “Gesù amava”. È il discepolo che ha scritto il
    vangelo stesso o altri lo hanno scritto, come da lui detto. In occasione dell’ultima cena egli è a fianco di
    Gesù e si reclina sul suo petto chiedendogli chi lo tradirà. È il discepolo ai piedi della croce e al quale Gesù
    morente affida la madre. Di lui, Pietro chiede a Gesù risorto: “Signore, e lui?” Risponde Gesù:” se voglio
    che egli rimanga finché io venga, che importa a te?” Perché Pietro è così interessato al destino di questo
    discepolo, perché Gesù gli risponde infastidito? È inconfutabile l’affetto di Cristo per questo discepolo.
    Improbabile, ma se il loro rapporto andasse oltre quello di un profondo legame, scandalo sarebbe solo per
    coloro che sono prevenuti.

In questi tempi la Chiesa cattolica ha definito lecita la benedizione delle coppie omosessuali. Per tale motivo sembrerebbe ancora di più anacronistico dire di transessualità e omosessualità come devianza e degenerazione (la medicina non lo fa da molti anni), invece non lo è, addirittura diverse sono le nazioni che le considerano e le perseguono come reati.

GESÙ ESORCISTA
Nei vangeli Gesù incontra il Demonio per la prima volta nel deserto dove si era recato per digiunare. Non è un essere fisico, così sembra, quale la tradizione lo mostra, di solito incrocio tra caprone o pipistrello e uomo, ma entità immateriale, voce accattivante, suadente, fascinosa, com’è sovente il male. Satana tenta il Signore offrendogli i Regni del mondo, se non è menzognero, il mondo, paradiso terrestre perduto, è quindi luogo di Satana. Certamente non è di Satana l’uomo che la terra dovrebbe non offendere e perdere, ma proteggere.
È scritto che più volte Gesù esorcizza, cioè scaccia il Demonio da uomini da esso posseduti. Tale pratica oggi è prerogativa di sacerdoti allo scopo preparati. L’indemoniato costituisce la condizione estrema di possessione, ma Satana è ben presente in pratiche e credi come divinazione, occultismo, superstizione, magia, spiritismo, esoterismo, complottismo, sette (più di cinquecento note nella sola Italia).
Numerosa è poi la schiera dei falsi profeti, coloro che con l’inganno adescano per averne vantaggi, per affermazione personale o per insano godimento. Tutto questo può lasciare perplesso più di uno, bisognerebbe allora definire dei vangeli ciò che è vero e ciò che non lo è o come interpretarli mantenendosi in ragionevole misura coerenti ad essi, altrimenti diverrebbero “altro”.

GESÙ GUARITORE
Le guarigioni fatte da Gesù, come narrate, sono senz’altro miracolose.
I miracoli costituiscono la prova certa dell’essenza divina di Cristo, essi, tuttavia, sono presenti in altre Religioni. Sono forse il risultato di nevrosi collettive o suggestioni o eventi inspiegabili solo per ignoranza? Possibile, ma onestà mentale non ci consente di concludere in tal senso.

CONCLUSIONI
Tralasciamo se la natura di Gesù sia anche divina o se i vangeli siano solo leggenda come alcuni ritengono e consideriamo quello che il Nuovo Testamento è: netta divisione del tempo storico e umano in prima di Cristo e in dopo Cristo.
Dopo Cristo l’ordine sociale non esclude, la dignità non è negata, il diverso è ognuno di noi, la pace e la giustizia sono perseguite come il soccorso del fratello nel bisogno e nella malattia. Ma è davvero così? Lo è, imperfettamente e parzialmente. Il seme ha fatto radici e tronco e rami e foglie, ma ancora modesti sono i frutti, perché la terra non è abbastanza fertile. Ognuno di noi è briciola di questa terra che l’indifferenza, soprattutto, non rende giustamente fertile. È questa davvero l’eredità che vogliamo trasmettere alle nuove generazioni?

Silvestro A. Bevilacqua

Come ventenne, riflettendo sulla questione spirituale mi accorgo che la figura di una divinità al di sopra di noi sta svanendo sempre di più.
Vivendo in un’epoca frenetica, dove sono ritenuti secondari e fuorvianti i valori una volta più importanti, ci stiamo orientando ad un approccio più laico e materiale della vita.
È importante capire che questa mancanza di fede, considerata da molti come una catastrofe, non porta necessariamente a una mancanza di valori o significato più profondo della vita.
Parlando a nome di tutti i coetanei che hanno la mia stessa visione del mondo, sono arrivato alla conclusione che il nostro stile di vita è influenzato da una continua competitività malsana, limitazione di pensiero critico e da una rapidissima evoluzione tecnologica che lascia indietro chiunque non si adegui. Tutto questo ci spinge a ridimensionare alcuni valori come il credo in Dio.

Grigolin R.

23 gennaio 2024