Invecchiare: realtà e mito

Nell’uomo l’efficienza biologica raggiunge l’apice a 30 anni di età, poi gradualmente declina. Si è anziani o in età avanzata sopra i 65 anni, tuttavia la scelta di tale limite è dettata solo da utilità pratica. Si stima che nel 2026 più del 20% della popolazione (80 milioni di individui) avrà un’età maggiore di 65 anni. Le donne vivono mediamente 5 anni più degli uomini, il cambiamento nella condotta di vita non ha modificato tale dato.
Lo studio delle comunità con più alta presenza di centenari(Okinawa-Giappone, Ikaria-Grecia, Nicoya-Costa Rica, Ogliastra-Sardegna, Molochio-Calabria, Loma Linda-California) non ha individuato elementi comuni che possono in modo convincente e riproducibile spiegare tale circostanza. Tuttavia alcune considerazioni sono possibili e riguardano: programmazione genetica, mutazioni cellulari, alimentazione, stile di vita.

Intendiamo per programmazione genetica l’insieme dei modi di adattamento, recupero e compenso propri dell’uomo. Il sesso femminile invecchia in ritardo grazie alla sua programmazione genetica. Il numero di donne anziane, anche in complessiva buona salute, è superiore come è facilmente riscontrabile.

Mutazioni cellulari sfavorevoli certamente sono più probabili e frequenti in ambiti di maggiore inquinamento, qualsiasi tipo di inquinamento. Mutazioni che non solo possono indurre malattie potenzialmente letali (cancro), ma anche produrre “guasti”, a volte poco o affatto apprezzabili, che rendono, però, più rapido l’invecchiamento.

Alimentazione: credere che esista una dieta della longevità è improvvido.
Scostarsi troppo dalle abitudini alimentari del luogo in cui si vive non ha motivazioni plausibili. Questa  affermazione non è dettata solo da un fatto culturale, ambientale o di disponibilità di risorse, ma soprattutto dalla necessità di non alterare il delicato adattamento dell’organismo ad un determinato stile alimentare, risultato della storia evolutiva di un popolo.
Ha, invece, valore universale l’utilità di consumare i pasti alla stessa ora e di osservare un digiuno quotidiano di 12 ore.

Stile di vita: con il progredire dell’età si realizzano mutamenti che coinvolgono le funzioni cognitive e il comportamento. Si attenua l’attenzione, la memoria, la capacità di orientarsi nello spazio e nel tempo, la capacità di individuare ed elaborare le informazioni e di risolvere i problemi. Vi è preoccupazione eccessiva anche per eventi di poco conto, ridotta flessibilità del carattere e della capacità di adattamento all’ambiente, ridotta creatività e apertura a nuove esperienze.
Tuttavia a parità di età e condizioni di salute si nota una deflessione variabile delle capacità cognitive e comportamentali, in alcuni tale deflessione sembra, perfino, non realizzarsi. E’ pensabile che lo stile di vita giustifichi tale diversità, anche se possono intervenire in varia misura programmazione genetica e fattori esterni. Continuare a pensare e agire è questa la possibilità che si ha per mantenere un buon funzionamento dell’orologio biologico. Per esprimerlo con un detto giapponese:”lavora nei campi nei giorni di sole, leggi un libro nei giorni di pioggia”.

Alla ricerca dell’elisir di lunga vita sono diversi gli aspetti considerati e molto il denaro investito.
Nanorobot che restaurano il corpo umano o la digitalizzazione del cervello umano da inserire, poi, in entità robotiche sono progetti di una immortalità tecnologica che intimorisce.
Più rassicuranti le ricerche che riguardano sostanze che possono prolungare e migliorare la vita. Interessanti gli studi su Sirtuine, Nicotinamide adenina dinucleotide (NAD), Sirolimus, Metformina. Disorienta, invece, il progetto Ambrosia che prevede periodiche trasfusioni con sangue di giovani adulti. Ricorda il cupo cannibalismo di infanti praticato da alcuni nel Medioevo alla ricerca di immortalità ed eterna giovinezza.

I rimedi omotossicologici hanno proprietà e caratteristiche tali da poter essere utilmente impiegati in questa età della vita a scopo preventivo e curativo.
Anche la mesoterapia attuata con omotossicologici e/o allopatici trova impiego nelle strategie anti età.
Per esempio:

  • mesoterapia circolatoria di Bicheron attuata lungo le vie arteriose e la colonna vertebrale
  • mesoterapia immuno-stimolante in corrispondenza delle sedi linfatiche accessibili (inguinali,
    laterocervicali, sottomandibolari) o di proiezione
  • mesoterapia estetica-rivitalizzante.

Gli integratori alimentari hanno azione protettiva-trofica-di supporto alle normali funzioni dell’organismo. Un loro impiego mirato nell’invecchiamento è indicato, così come la nutrizione attiva che consiste nell’incrementare l’assunzione di nutrienti che hanno proprietà di prevenzione/protezione nei confronti di alcune condizioni quali arteriosclerosi, osteopenia/osteoporosi, cancro, malattie infettive.

Tra i fattori che condizionano in senso positivo l’invecchiamento lo stile di vita appare preminente.
Un armonico equilibrio mente-corpo è necessario, purtroppo fattori esterni negativi ( isolamento sociale, disinteresse, abbandono, maltrattamenti fisici e psicologici, solitudine) non aiutano alla sua realizzazione.
Diversamente da come molti sostengono, a mio avviso, un corpo attivo è più utile nel mantenere il benessere della persona nella sua interezza.
La maggioranza dei luoghi al mondo con più alta presenza di centenari sono aree dove una attività motoria aerobica è abituale e la vita è scandita dai ritmi della natura e dalla loro serena e consapevole accettazione.Vivere, quindi, la natura è la strada migliore da percorrere fin da bambini per invecchiare bene.

9 aprile 2018