Malattie autoimmuni

Sono “un’anomalia” che ad oggi non ha spiegazioni. Le domande che attendono risposte sono sostanzialmente due:

  1. Perché il sistema immunitario (S.I.) fatto per difendere l’organismo dalle malattie, invece lo attacca?
  2. Perché questo accade quasi esclusivamente nelle donne?

Sono gli anticorpi e le cellule specifiche del S.I., nel diabete tipo 1 solo le cellule, ad attaccare gli organi del proprio corpo. Chiameremo questi anticorpi, autoanticorpi, questa alterata risposta, autoimmunità e le malattie che ne derivano malattie autoimmuni (M.A.).

CAUSE
Alcuni pensano che il difetto stia nel S.I. altri nell’organo che è sottoposto all’attacco autoimmune. Entrambe le ipotesi presentano incertezze. Alcuni dati, tuttavia, sono attendibili:

  • influenza di fattori ambientali e personali, come stress, alimentazione, forse ereditarietà, infezioni,
    inquinamento, abitudini e contesto famigliare;
  • predisposizione genetica delle donne ad ammalarsi, dovuta ai cromosomi XX presenti nelle cellule del solo sesso femminile;
  • maggiore vulnerabilità alla malattia nelle donne dovuta agli ormoni estrogeni. Quando la malattia
    esordisce in menopausa la differenza di sesso è minore. Nell’uomo l’ormone testosterone protegge dalla malattia, le donne producono testosterone in quantità significativamente minore rispetto agli uomini.

MALATTIE
Dal punto di vista clinico le M.A. hanno espressività diversa: sono benigne o gravi, hanno fasi di prolungata remissione e improvvisi peggioramenti, hanno una risposta variabile alle terapie.
Si stima che le donne rappresentino uno stupefacente quasi 80% delle persone affette da questi disturbi. Tra le donne sotto i 65 anni di età sono la quinta causa di morte. Si ritiene colpiscano fino al 4,5% della popolazione mondiale. Esistono 80 M.A., secondo alcune stime anche di più e i numeri sembrano in aumento, cioè altre di nuove ne vengono individuate. Anche il numero delle persone malate è in ascesa, aumento reale, non dovuto solo a migliori capacità diagnostiche.
Si va da malattie conosciute come tiroidite di Hashimoto, psoriasi, alopecia areata, artrite reumatoide, diabete tipo 1, sclerosi multipla, lupus eritematoso sistemico, colite ulcerosa, malattia di Crohn, sclerodermia, sindrome di Sjògren, morbo di Addison a malattie meno note come arterite di Takayasu e sindrome di Guillain-Barré.

CURA E PREVENZIONE
Nel trattamento delle M.A. ancora oggi i corticosteroidi, come prednisone e desametasone, sono indispensabili. Non sono pochi i pazienti che devono assumerli per buona parte della loro vita. Una loro assunzione cronica o frequente induce molteplici problemi, è un pò come stabilire un patto con il diavolo.
Farmaci come gli Anticorpi monoclonali si sono dimostrati efficaci, in alcuni casi, però, non hanno dato risultati o hanno perfino peggiorato la situazione. La terapia con gli inibitori della citochina Janus chinasi (inibitori JAK) e la terapia Chimeric Antigen receptor (CAR-T) hanno dato risultati convincenti, ma ancora non vi sono certezze e soprattutto non vi sono evidenze sufficienti in termini di sicurezza.
Numerosi altri i farmaci impiegati che puntano, in particolare, a mitigare i sintomi e rallentare la progressione delle M.A..

Le funzioni di base del corpo sono “gestite” da due entità contrapposte del sistema nervoso, il simpatico che “stimola” e il parasimpatico che “quieta”. In particolare dal nervo vago, che con le sue diramazioni raggiunge ogni parte del corpo, dipende la nostra capacità di passare da una prevalente attività simpatica ad una prevalente attività parasimpatica. Nelle M.A. la stimolazione elettrica del nervo vago all’altezza del collo comporta una modulazione del S.I. che lo rende meno aggressivo. In particolare ottimi i risultati nell’artrite reumatoide e nella malattia di Crohn. Come l’elettrostimolazione vagale molto probabilmente anche agopuntura e mesoterapia hanno caratteristiche tali da poter essere impiegate nel modulare l’attività del S.I..

Per quanto possa sembrare bizzarro trova ampio consenso e riscontri numerosi il fatto che il nostro S.I. sia (almeno da questa parte del mondo) poco esposto al mondo esterno e di conseguenza possa reagire in modo sbagliato o eccessivo agli elementi, anche non patogeni, con cui entra in contatto.
Manca l’addestramento del S.I. che si realizza in particolare in età pediatrica. Secondo “l’ipotesi igienica” questo carente addestramento favorisce le M.A., le allergie o può indurre reazioni anomale del S.I. in caso di infezioni virali o batteriche. In merito l’attenzione si è focalizzata particolarmente sul microbiota, cioè l’insieme dei microrganismi presenti nel tubo digerente. Un microbiota sano ormai anche secondo la medicina ufficiale è essenziale per il benessere della persona avendo importanti competenze immunitarie-secretive-nervose-ormonali-psichiche (Sistema PNEI).
Un microbiota sano si ottiene :

  • nutrendosi in modo vario e bilanciato;
  • mangiando cibi non industriali o almeno quelli meno lavorati;
  • evitando integratori e vitamine da automedicazione, inutili se non pericolosi;
  • assumendo antibiotici e antinfiammatori solo se necessario. Spesso genitori ansiosi e impazienti quasi “costringono” il pediatra a prescriverli. Questi farmaci possono interferire sulla biodiversità intestinale, realizzandosi così condizioni favorevoli ad alterazioni immunitarie e non solo.

Nelle M.A. di importanza non trascurabile il riposo sia fisico che mentale, specie nelle fasi di peggioramento.

19 dicembre 2021