Nell’uomo la funzione di prensione della mano, unica in natura per efficacia, molto ha influito sulla evoluzione della specie. La mano è anche una importante struttura sensoriale, le “informazioni tattili” integrano quelle visive, permettendo una conoscenza completa e certa dell’ambiente esterno.
Lo scheletro della mano (Fig.1) comprende:
- il carpo che è formato da 8 ossa brevi. Questo, insieme alle estremità distali di radio e ulna, corrisponde alla regione del polso;
- il metacarpo, formato da 5 ossa lunghe, che corrisponde alla regione palmare della mano;
- le falangi, ossa delle dita, sono 3 per ciascun dito, tranne il pollice che ne ha 2.
TRAUMI
- Fratture del metacarpo (frattura del pugile)
Di solito da trauma diretto, per esempio un colpo a pugno chiuso. Sono causa di dolore, tumefazione, a volte deformità. Il trattamento prevede eventuale riduzione e immobilizzazione. In presenza di ferite necessaria una accurata pulizia ed eventuale profilassi antibiotica. - Fratture del polso
Comuni, di solito sono il risultato di una caduta sulla mano tesa. E’ la parte distale del radio a fratturarsi, a volte anche quella dell’ulna. In presenza di un danno del nervo mediano risulta compromessa la sensibilità del dito indice e la “presa” pollice-mignolo. Vi è dolore/dolorabilità, spesso gonfiore, a volte deformità. Per la diagnosi Rx, a volte TC. Il trattamento prevede riduzione della frattura e immobilizzazione.