Nutrizione e malattia

terapie_integrate_nutrizioneSe la nutrizione è la scienza degli alimenti, la nutraceutica nel suo ambito considera in particolare gli elementi nutrizionali che possono avere un ruolo benefico o terapeutico. Sono nutraceutici, per esempio, le vitamine.

Non bisogna trascurare che l’uso improprio di nutraceutici, in particolare sotto forma di integratori, può indurre patologie anche severe. La tossicità da vitamine è nota. La stabilità delle fisiologiche condizioni del corpo (omeostasi) dipende, oltre che da una corretta nutrizione, dalla integrità anatomica e funzionale dell’apparato digerente, deputato all’assorbimento-elaborazione dei nutrienti stessi.

Il tratto gastrointestinale rappresenta la più estesa area di contatto corporea con il mondo esterno (circa 400 m2). Attraverso il percorso evolutivo si è modificato in modo da svolgere due ruoli fondamentali: una funzione di filtro in grado di garantire l’assorbimento ottimale delle sostanze nutritizie e una funzione di barriera nei confronti di patogeni (agenti che inducono malattia) di ogni natura. Esso, secondo la medicina biologica, è un importante sistema PNEI. La PNEI (psico-neuro-endocrino-immunologia) è la disciplina che si occupa delle “interrelazioni funzionali” tra sistema nervoso, sistema immunitario, sistema endocrino, psiche. In effetti il tubo digerente ha competenze immunitarie, secretive, nervose, ormonali e relazionali con la psiche (tutti abbiamo sperimentato i riflessi negativi esercitati sull’apparato digerente ad opera, per esempio, di un evento emotivo).

L’insieme dei microrganismi presenti nel tubo digerente, prevalentemente batteri, ma anche virus e miceti costituiscono il cosiddetto microbiota . Il microbiota preserva l’integrità della mucosa intestinale e la protegge dall’aggressione di patogeni (funzione trofico-protettiva). Favorisce i processi digestivi e l’assorbimento delle sostanze nutritive, interviene nella produzione di acidi grassi, vitamine K e B12, nel metabolismo degli acidi biliari.

Il metabolismo (insieme dei processi chimici e fisici che generano-mantengono-trasformano la sostanza vivente) produce acidi e in grado minore basi. L’organismo ha elaborato “meccanismi” per mantenere il pH ematico in un intervallo compreso tra 7,43 e 7,37 necessario ha preservare la normale funzionalità cellulare e quindi lo stato di salute. Scostamenti del pH dalla norma sono inesistenti in assenza di malattia o di fattori di criticità e avendo un’alimentazione sufficientemente varia ed equilibrata. Sono i reni e i polmoni a provvedere al mantenimento del pH fisiologico. Se necessario nella regolazione del pH intervengono anche intestino e scheletro. L’intestino attraverso l’assorbimento e l’eliminazione di acidi e basi, lo scheletro rilasciando sali di calcio.

L’alimentazione è una importante esperienza sensoriale-emotiva, deve essere, quindi, gradita, ma anche corretta. Quando sbagliata può essere essa stessa causa di malattia o concorrere a determinarla e/o mantenerla.
Le molte funzioni dell’apparato digerente ci mostrano quanto il suo ruolo sia cruciale nel mantenere l’omeostasi del corpo. Le alterazioni dell’apparato digerente, come il dismicrobismo o disbiosi (mutazione non favorevole del microbiota), hanno ripercussioni negative locali e sistemiche. L’integrità stessa dell’apparato digerente dipende da una buona alimentazione.

In caso di malattia intervenire sull’alimentazione, anche con nutraceutici (nutrizione attiva) è utile e/o indispensabile.

24 giugno 2016