PIEDE E CAVIGLIA – PARTE SECONDA: LE PATOLOGIE

  1. Alluce valgo
    Deviazione del primo dito (alluce) (Fig.1) verso le altre dita che realizza una prominenza in corrispondenza del primo osso metatarsale. Molto diffuso, più spesso interessa le donne.
    Contrariamente a quanto comunemente si ritiene le scarpe con tacco alto non sono causa di alluce valgo, questo tipo di calzature, tuttavia, come quelle strette e appuntite, lo peggiorano e inducono complicanze (borsite, artrosi). Può essere dovuto a traumi, instabilità articolare, difetti di postura, sindrome di Marfan.
    Il dolore è a livello della prominenza, può interessare anche la pianta del piede. Il trattamento prevede l’uso di calzature a punta larga, cuscinetti, tutori, stretching passivo per allentare la tensione muscolare.
    Se necessario si proseguirà con atto chirurgico, dopo l’intervento è indicato indossare ortesi per evitare recidive.
  2. Dito a martello
    Deformità fissa
    (dislocazione dell’articolazione metatarso-falangea) a forma di “Z” solitamente del secondo dito (Fig.1). Tra le cause il piede cavo, le retrazioni tendinee, le neuropatie, l’artrite, l’alluce valgo o le dita lunghe. Si possono avere dolore, talora anche alla pianta del piede, calli reattivi, borsite. Il trattamento prevede l’uso di calzature a punta larga, plantari, cuscinetti. Talora si rende necessaria la correzione chirurgica.

Fig.1: Localizzazioni di patologie del piede e della caviglia.

  1. Fascite plantare
    Si stima interessi più del 10% della popolazione. Sono fattori di rischio: stile di vita sedentaria, eccesso di peso, occupazioni che comportano prolungata posizione seduta, piede piatto o cavo, uso abituale di calzature con tacco alto. La patologia è diffusa tra chi corre, balla, negli sport di salto e in chi si muove abitualmente su superfici dure. È ragionevole ritenere che la fascite sia il risultato ultimo di “insulti” prolungati e costanti negli anni. Il sistema piede-caviglia perde la capacità di ammortizzare le sollecitazioni pressorie, si altera così la meccanica di tutto l’arto, anche dell’intero corpo, con la comparsa di fenomeni degenerativi a carico della fascia (fasciosi). Sintomo tipico è il dolore alla base del calcagno (tallonite, Fig.1), questo può interessare la parte interna dell’arco plantare (fascite plantare, Fig.1). Possono simulare la fascite, la borsite del calcagno, neuropatie periferiche, artriti, ernia discale bassa, artrosi o fratture da stress.
    È sbagliato attribuire sempre a una spina (sperone) calcaneare, se presente, la causa di una fascite.
    La spina calcaneare è una piccola protuberanza ossea di eziologia reattiva.
    Se si sospetta una lacerazione della fascia è indicata la RM. Il trattamento prevede: riposo, passi corti, non camminare a piedi nudi, stretching della fascia e dei muscoli della gamba, tutore ammortizzante, plantare, applicazioni fredde, infiltrazioni di corticosteroidi (non da tutti condivise) e FANS per bocca. Raramente attuato l’intervento chirurgico in quanto può compromettere la stabilità del piede.
  2. Nevrite interdigitale-Neuroma di Morton
    Il dolore è all’avampiede (Fig.1). Nel tempo il nervo infiammato (nevrite interdigitale) si ispessisce realizzando il neuroma. Compaiono formicolio e perdita di sensibilità. Solitamente il neuroma si localizza in corrispondenza del 3° spazio interdigitale. Calzature sbagliate e piede piatto favoriscono la patologia. Il trattamento prevede calzature adeguate, plantari, infiltrazioni, ablazione chimica o congelamento del nervo o sua escissione.
  3. Metatarsalgia
    Termine generico che indica dolore (algia) a livello delle articolazioni metatarso-falangee (Fig.1). Sovente espressione di una alterata meccanica, può aversi in caso di artrite, nevrite interdigitale-neuroma di Morton, sesamoidite, malattia di Freiberg, ridotto spessore del cuscinetto adiposo dell’avampiede da dimagrimento o invecchiamento, piede cavo, extra-ruotato o intra-ruotato, equinismo da tendine di Achille corto o difetto di articolarità dell’alluce. Per meccanismo protettivo possono svilupparsi callosità. Possibile l’evoluzione in artrosi.
  4. Entesopatia del tendine di Achille
    Consiste nello stiramento persistente del tendine alla sua inserzione sul calcagno favorito da vita sedentaria, obesità, attività atletica intensa o attuata in modo improprio e artrite. Il dolore lo si percepisce durante il movimento, al di sotto del bordo della scarpa, sulla parte posteriore del tallone (tallonite). Il trattamento prevede stretching del polpaccio per 10 minuti per almeno 2 volte al giorno, tutore notturno e rialzi ai talloni.
  5. Borsite anteriore del tendine di Achille (malattia di Albert)
    Infiammazione,
    a livello del tallone, della borsa situata tra tendine di Achille e calcagno (tallonite, Fig.1).
    Può essere dovuta a traumatismi ripetuti per calzature rigide o mal conformate, artriti. Vi è tumefazione, dolore, calore, difficoltà nel camminare. Necessario Rx per escludere fratture o individuare erosioni da artrite. Il trattamento prevede infiltrazioni, FANS e calzature adeguate.
  6. Malattia di Freiberg
    Frequente nelle donne in età puberale o in soggetti con ossa metatarsali corte o lunghe. Danza, jogging o la corsa possono favorirne l’insorgenza. È una metatarsalgia (Fig.1) causata da microtraumi ripetuti e conseguente necrosi della testa metatarsale, soprattutto del secondo dito. Il trattamento prevede immobilizzazione, infiltrazioni, ortesi e calzature con tacco basso. Raramente è necessaria la rimozione chirurgica della testa metatarsale interessata.
  7. Borsite calcaneare inferiore
    A livello del calcagno inferiore. Vi è dolore al tallone in particolare se si è senza scarpe (tallonite, Fig.1). Il trattamento prevede infiltrazioni, scarpe leggere con supporto protettivo a livello del tallone.
  8. Intrappolamento del nervo plantare mediale e laterale
    È una compressione del nervo plantare mediale e/o laterale. Il dolore è persistente, importante, si aggrava con il movimento. Si avverte a livello del versante mediale del calcagno e della parte vicina della pianta del piede. Può essere confuso con una fascite o con la sindrome del tunnel tarsale. Il trattamento comporta immobilizzazione, tutori e fisioterapia. Se inefficace, è necessaria la decompressione chirurgica o il trattamento con agenti sclerosanti.
  9. Fibromatosi plantare
    È una neoplasia benigna della fascia plantare. Sono presenti noduli. Incerto il ruolo di diabete e alcolismo nel favorirla. In caso di dolore saranno utili degli ortesi. La chirurgia è una soluzione estrema, può comportare recidive, tessuto cicatriziale doloroso, instabilità del piede.
  10. Borsite posteriore del tendine di Achille
    Infiammazione
    della borsa dovuta alla pressione delle calzature, soprattutto in giovani donne. Sono fattori di rischio l’uso di scarpe con tacco alto e la deformità di Haglund (prominenza ossea all’inserzione del tendine di Achille di natura reattiva). Inizialmente arrossamento e dolore a livello del bordo posteriore della scarpa, quindi comparsa di un nodulo molle e dolente di color pelle o rosa, infine il nodulo evolve in fibrosi e calcificazione. Il trattamento comporta l’impiego di calzature con tacco basso, plantari e rialzo morbido a livello del calcagno.
  11.  Sesamoidite
    A livello della articolazione metatarso-falange dell’alluce si trovano le ossa sesamoidi, in numero di due, laterale e mediale. Si ha dolore a livello della radice dell’alluce (metatarsalgia, Fig.1) dovuto ad una sofferenza delle ossa. Particolarmente frequente tra ballerini, corridori, soggetti con piede cavo o che indossano abitualmente tacchi alti. Bisogna, comunque, considerare la possibilità che il dolore possa essere dovuto ad un callo, verruca, artrite, gotta, frattura, lussazione. Il trattamento prevede calzature adeguate, plantari, FANS e infiltrazioni. La chirurgia non è da tutti condivisa in quanto può causare deficit nella fase propulsiva del piede.
  12. Sindrome del tunnel tarsale
    Il tunnel tarsale è il canale in cui passa il nervo tibiale. La sindrome (Fig.1) è dovuta alla compressione del nervo all’interno del canale, tuttavia il temine viene sovente impiegato per indicare una nevralgia di qualsiasi origine. Può essere favorita da tendiniti, artrite, fibrosi, cisti, fratture, stasi venosa, può manifestarsi in soggetti affetti da ipotiroidismo.
    Il dolore è al malleolo mediale, da qui si estende alla superficie plantare fino alle dita. A differenza della fascite plantare il dolore può essere presente anche a riposo. Il trattamento prevede bendaggio funzionale o tutore, FANS, infiltrazioni e a volte decompressione chirurgica.
  13. Tenosinovite e tendinosi del tibiale posteriore
    La tendinosi (degenerazione) o la tenosinovite (infiammazione) del tendine del muscolo tibiale posteriore sono le cause più comuni di dolore al malleolo mediale (Fig.1), posteriormente. Inizialmente il dolore è occasionale, poi diventa persistente e compare una tumefazione posteriormente al malleolo mediale. In caso di rottura del tendine l’arco plantare crolla e l’intera caviglia si presenta gonfia. Per la diagnosi RM o ecografia. Il trattamento comporta in caso di rottura intervento chirurgico, altrimenti “scarico” con tutore o ortesi, per la tenosinovite assumere antinfiammatori. Le infiltrazioni di corticosteroidi sono da evitare poiché compromettono ulteriormente la tenuta del tendine.
  14. Tallonite
    Indica genericamente una condizione dolorosa al tallone (parte posteriore e inferiore del calcagno, Fig.1) abitualmente di natura irritativa/infiammatoria. Può essere, per esempio, dovuta a fascite plantare, entesopatia del tendine di Achille, borsite, deformità di Haglund, spina calcaneare, sindrome del tunnel tarsale, artrite.
    Nelle patologie del piede e della caviglia sono importanti presidi terapeutici:
  • Mesoterapia
  • Taping NeuroMuscolare (NMT)
  • Functional Tissue Engineering (FTE) per infiltrazione.
26 gennaio 2023