SARS – COV2: Lo stato delle cose settembre 2021

Nel lasso di pochi giorni, nell’agosto del 2021, questo sito e chi provvede a scriverne i contenuti sono stati menzionati sul quotidiano “La Repubblica” e sul “Il Venerdì” supplemento della stessa. Motivo quella che possiamo definire la nuova medicina che dall’avvento della pandemia SARS-CoV2 esperti e non di varia risma ed estrazione divulgano adoperandosi con impegno in argomentazioni ideologiche, litigi, insulti, ripensamenti, ritrattazioni e divagazioni di ogni sorta. Codesta neo medicina mortifica la scienza e chi ad essa si affida.

L’ansiosa, ansiogena e condizionante pressione che viene esercitata sulla popolazione affinché si vaccini ha fortemente aumentata l’adesione alla vaccinazione che ora non è autorizzata solo sotto i 12 anni compiuti di età. Attualmente e dalla tarda primavera i decessi da CoV2 si mantengono al di sopra di 200 unità alla settimana, numero superiore a quello dello scorso anno nello stesso periodo.
Muoiono vaccinati e non vaccinati, tuttavia è significativamente più basso il numero di decessi tra i vaccinati.
Continuano ad aversi complicanze e morti dopo la vaccinazione, eventi che adesso interessano anche la fascia di età più bassa, quella che si contagia, ma assai raramente si ammala e praticamente mai va incontro a morte. Risulta, per esempio, che il rischio di miocardite, soprattutto per i maschi tra i 12 e 15 anni, è nettamente più alto se ci si vaccina. Tra gli ultimi decessi dopo vaccinazione una quattordicenne, entrata in coma dopo 2 giorni dalla 2° dose del vaccino, muore presso l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari al 26° giorno di ricovero; una sedicenne in provincia di Modena muore a poche ore dalla vaccinazione; ancora un uomo di 41 anni di Mira (VE) e una diciottenne ligure.
È evidenza clinica che l’efficacia degli attuali vaccini tende ad esaurirsi entro 6 mesi dal trattamento vaccinale completo, ma la validità del così detto “green pass” viene dilatata: si va verso i 12 mesi.
Non sappiamo di fatto cosa accade veramente a chi viene vaccinato se già naturalmente immunizzato per avere contratto l’infezione senza sintomi. Probabilmente i suoi anticorpi neutralizzano subito il vaccino, rendendolo del tutto inutile. Non sappiamo neanche cosa accade nella persona che ha l’infezione in corso in forma asintomatica, si può pensare che la vaccinazione interferisca nella risposta immunitaria o risulti inutile.
Già segnali non incoraggianti giungono dalla ripresa delle lezioni nelle scuole. In Israele, nazione che ha in assoluto vaccinato di più e meglio, si pensa ormai alla somministrazione della 4° dose del vaccino, dopo la 3° già ampiamente attuata. Il 15 settembre 2021 in tale nazione il tasso di positività risultava al 5,9%, con il 40% dei bambini di età inferiore ai 12 anni contagiati.

CONCLUSIONI

L’immunologia è complessa e molto poco conosciuta. C’è bisogno di umiltà, onestà, rispetto e nessun clamore da parte di chi vuole davvero conciliare al meglio e senza discriminazioni necessità socio-economiche e salute.
E’ imprudente
affidarsi molto ai soli vaccini. È improprio dirsi in “stato di emergenza” e aver autorizzato Olimpiadi e Campionato Europeo di Calcio. È pericoloso portare la validità del green pass vaccinale a 12 mesi quando l’efficacia immunitaria del vaccino tende ad esaurirsi a 6 mesi dal trattamento completo.
Vaccinare i più giovani può dare problemi e dal punto di vista epidemiologico cambia molto poco perché comunque rimane non vaccinata la fascia di età sotto i 12 anni e soprattutto, rilievo non confutabile, i vaccinati si contagiano e contagiano. L’utilità reale di questi vaccini è di non fare ammalare o indurre malattia lieve.
Una forte azione, invece, deve essere messa in atto, ancora può servire, sui modi di tutela individuali e collettivi. Il cambiamento di stagione ormai impone l’utilizzo delle mascherine anche negli spazi aperti poiché i virus sopravvivono di più nell’aria. Tra le cose inanimate che possono veicolare e diffondere il virus lo smartphone resta il più pericoloso: usarlo con prudenza e buon senso è più che necessario, oltre che igienizzarlo almeno una volta al giorno.
Nella speranza che la variante Mu (si dice Mi, non è esattamente il verso della mucca) o altre non riportino l’orologio indietro nel tempo, è molto probabile che si vada verso una condizione di relativa stabilità, grazie soprattutto alla presenza di una immunità naturale non quantificabile, ma che a più di un anno e mezzo dall’inizio della pandemia è sicuramente ampia. Per la fine della pandemia, invece, dovremo probabilmente attendere la primavera.

20 settembre 2021