Probabilmente nella storia della medicina raramente o mai l’impiego di un farmaco o di un vaccino è stato così carico di incertezze e contraddizioni.
Ci è stato detto:
- la protezione data dal vaccino dura 1 anno, anzi 9 mesi, no 6 mesi, forse 5, meglio 4;
- per sicurezza vacciniamo ogni 4 mesi, anche se l’OMS ha formulato preoccupazioni sui richiami vaccinali così frequenti;
- mai ai bambini e ai ragazzi, forse no, magari vacciniamo tutti sopra i 5 anni di età;
- effetti avversi pochi e passeggeri, rari i morti, però, magari in caso di obbligo vaccinale stanziamo una consistente somma di denaro per risarcire i famigliari in caso di decesso del vaccinato o le persone che hanno avuto danni da vaccino;
- i vaccinati non contagiano, invece no, magari un poco o esattamente come i non vaccinati;
- nelle terapie intensive ci sono solo non vaccinati, non sembra, ci sono anche vaccinati, però hanno fatto solo 2 dosi e hanno malattie croniche.
La Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni (aggiornamento 2018), approvata dal Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni, sottoscritta dal dott. Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ci dice che prima di procedere alla vaccinazione in caso di malattie croniche autoimmuni/reumatiche, metaboliche, cardiache, respiratorie, renali, di altri organi o apparati o disturbi della coagulazione va indagato il tipo di malattia, la sua gravità, la terapia in atto o pregressa.
In presenza di un evento straordinario, quale una pandemia, i rischi della vaccinazione vanno comunque indagati, forse, anzi è ragionevole adottare una particolare attenzione trattandosi, come in questo caso, di vaccini poco studiati e poco sperimentati.
Il fatto che il vaccino ad mRNA entri nella cellula e la programmi per produrre lo Spike virale è per alcuni fonte di preoccupazione. In generale è stato più volte rilevato che difetti della “traduzione e regolazione” del messaggio veicolato dall’mRNA sono possibili. Può accadere anche nel caso dei vaccini ad mRNA?
È ragionevole non escluderlo del tutto.
In definitiva sono ancora necessari studi e sperimentazioni prima di poter definire l’impiego dell’mRNA possibile, efficace e sicuro nell’ambito della prevenzione e della terapia.