SESSUALITÀ, MASTURBAZIONE E DISTURBI PARAFILICI

SESSUALITÀ
Sigmund Freud è stato definito uomo di mente maligna e oscena quando ha affermato che i bambini nascono con bisogni sessuali, che questi bisogni sono soggetti a un complesso sviluppo prima di raggiungere la forma adulta e che i primi oggetti della loro sessualità sono i genitori. La sua affermazione, modellata o criticata, non è stata mai del tutto negata.

Da quanto detto emerge che i genitori contano molto nell’influenzare la sessualità dei figli fin da bambini.  È sbagliato rifiutare in modo puritano e pregiudizievole le espressioni fisiche d’affetto, è sbagliata l’eccessiva distanza emotiva o la seduzione palese, sono sbagliati i comportamenti punitivi specifici.
Gli errori possono indurre incapacità di accogliere positivamente la sessualità e di avere relazioni intime sane da adulti. Gli errori, per esempio, possono innescare relazioni dissociate, trovare, cioè, godimento nei rapporti sessuali con persone ritenute sconvenienti o disprezzabili e non con persone della propria quotidianità e del proprio ambiente.
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Con la pubertà la sessualità infantile evolve puntando verso la sua organizzazione adulta. La pubertà è un periodo della vita in cui i cambiamenti fisici, intellettivi e della sessualità si combinano e procedono come in nessun’altro. Il giovane cerca il consenso sociale, deve far fronte alle forti pulsioni sessuali, affermare la sua identità sessuale e non soltanto questa. Se avverte un diverso orientamento sessuale può sentirsi indesiderato o non accettato, può essere insultato o subire bullismo dai coetanei, anche rifiutato dai genitori. La paura, così, blocca la comunicazione e compromette lo sviluppo emotivo.
Anche in questa fase della vita il ruolo dei genitori è importante, positivo se sapranno realizzare un rapporto sincero, non invadente, condizionante o giudicante con il figlio.
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Quando alla principessa Metternich venne chiesto a quale età una donna cessi di essere tormentata dalla carne <<non so>> rispose <<io ho solo 65 anni>>. Tra i 73 e gli 83 anni di età J. A. Dominique Ingres realizzò “Il bagno turco”, dipinto di sensualità densa e di femminile complicità in forme e colori affatto volgari.
Sono numerose le persone anziane che continuano ad avere una vita sessuale, è certo che previene le psicopatologie, rafforza l’autostima, mantiene il benessere fisico. L’intimità sessuale può essere compromessa da malattie e farmaci. Forse, tuttavia, il maggior limite è rappresentato dall’imbarazzo per le modificazioni del corpo e il timore di deludere le aspettative proprie e del partner. Questo è più frequente tra le donne condizionate da modelli estetici e ruolo di genere.
È comune tra gli anziani (non solo tra questi) una certa reticenza di parlare liberamente di sessualità con il partner, anche di parlarne con il proprio medico. Il sanitario, poi, tende a trascurare questo aspetto della vita dei suoi assistiti anziani (non solo di questi) non stimolando e incoraggiando il dialogo.
Vero è, che se le motivazioni esistono in rapporti consolidati quali quelli tra anziani, gli impedimenti, quelli possibili, sono superabili, altrimenti è lecito sospettare che le motivazioni non vi erano o non erano adeguate neanche prima.

MASTURBAZIONE
La masturbazione, pratica molto stigmatizzata nel corso della storia, è attività sessuale normale nell’arco dell’intera vita ed è presente nelle relazioni sessuali sane.
In un passato, ancora non così lontano, fu ritenuta causa d’isteria, di asma, epilessia, paralisi, follia. I medici prescrivevano a bambini ed adolescenti segala cornuta, clisteri, circoncisioni. Prosperava la vendita di cinture e altri strumenti di contenzione. Pe le giovinette venivano sovente raccomandati “vescicanti” da applicare su cosce e genitali. Qualsiasi mezzo era lecito per garantire la rettitudine sessuale.
Ancora oggi esistono disapprovazioni e atteggiamenti punitivi verso l’autoerotismo, questi possono indurre nel tempo compromissione delle relazioni sessuali.
La masturbazione è da considerare patologica solo quando inibisce il comportamento sessuale con un partner.

DISTURBI PARAFILICI
I bisogni sessuali sono l’istinto sessuale. La libido, invece, è la fissazione dell’istinto, di regola su l’altro sesso. Possiamo quindi dire che è oggetto sessuale quello verso cui procede l’attrazione sessuale (libido) e scopo sessuale l’atto (azione) sessuale.
Chi ha un disturbo parafilico (DP) ha una imperiosa e persistente attrazione sessuale verso oggetti o scopi sessuali inusuali. I DP per essere tali devono essere motivo di disagio e possono arrecare offesa o danno ad altri (bambini, adulti non consenzienti).
Per quanto concerne l’oggetto distinguiamo: pedofilia-zoofilia-feticismo-necrofilia-travestitismo.
Per quanto riguarda lo scopo distinguiamo: voyeurismo-esibizionismo-disturbo frotteuristico-sadismo-masochismo. L’asfissia autoerotica è considerata un tipo di masochismo. Sono descritti altri DP, di regola non nocivi o pericolosi.
In passato erano compresi tra i DP, chiamati allora perversioni sessuali, l’autoerotismo, la transessualità, l’omosessualità, lo stupro. La transessualità è una dissociazione dell’identità di genere. L’omosessualità non è vissuta con disagio, questo eventualmente deriva, come per la transessualità, dall’atteggiamento e dai comportamenti altrui.
I DP sono tipicamente maschili, tuttavia alcune condotte tipicamente femminili, quali cleptomania, certe anoressie e bulimie, sono da alcuni ad essi associati.
I DP sono ritenuti infrequenti, ma probabilmente lo sono meno di quanto si pensi, perché un certo numero di essi sfugge all’osservazione.
Nelle normali relazioni sessuali alcune attività possono far pensare a DP, non lo sono poiché non soddisfano affatto la definizione data, possono, piuttosto, essere espressione in coppie stabili di complicità erotica particolarmente efficace.
Le persone affette da DP possono non volersi sottoporre a terapia o si presentano perché preoccupate di poter subire conseguenze sociali o professionali o vi sono condotti dai famigliari o si presentano per la presenza di patologie associate (abuso di sostanze, alcol, depressione). Quando vengono violate le leggi il trattamento è scontato.
La terapia prevede: psicoterapia-gruppi di sostegno-antidepressivi ISRS e SNRI-antiandrogeni. I risultati positivi sono frequenti.

CONCLUSIONI
I primi uomini subito compresero che per sopravvivere era utile organizzarsi in società. Per convivere, però, sono necessarie regole e ruoli, il che comporta limitazioni. Accade così che anche la normalità sessuale, come per altri aspetti del vivere insieme, dipende molto dalla cultura di appartenenza. Nel caso della sessualità, tuttavia, per alcune peculiarità e per la indubbia sua centralità nella vita di tutti possono mal tollerarsi certe restrizioni, conformismi o precetti religiosi. Questo può causare sofferenza psichica e in alcuni portare a soddisfazioni sostitutive aberranti, come ossessioni, compulsioni, disturbi parafilici, violenze.
Per la vita sessuale e non solo per questa, l’ideale sta in una rispettosa integrazione tra le autonomie individuali e la partecipazione sociale, cosa improbabile da realizzare, data l’imperfezione dell’uomo.

5 dicembre 2024