Sindrome della bocca urente

La sindrome della bocca che brucia o sindrome della bocca urente (BMS da Burning Mouth Syndrome) è una malattia comune che interessa molto più spesso le donne, poco conosciuta anche dai medici. Le pazienti riferiscono dolore o bruciore alla lingua, al palato, a tutto il cavo orale, a volte alle labbra. Possono associarsi bocca asciutta, alterazioni del gusto, formicolio, sensazione di corpo estraneo, intorpidimento della lingua o di altre zone della bocca.
I disturbi sono riferiti più intensi nelle ore pomeridiane e serali, transitori miglioramenti si hanno quando si mangia o si beve, permettono di solito il sonno.

Più frequentemente non è individuabile alcuna causa certa, è cioè idiopatica  o è secondaria, dovuta a:

  • Diabete mellito;
  • Allergie (prodotti per l’igiene della bocca, protesi);
  • Anemia;
  • Carenze nutrizionali (vitamine del gruppo B, folati, ferro);
  • Malattie della tiroide;
  • Farmaci ACE-inibitori;
  • Menopausa (il deficit degli ormoni estrogeni può essere in alcune donne all’origine del disturbo);
  • Xerostomia (secchezza orale da malattie delle ghiandole salivari, sindrome di Sjogren).

Sia nella forma idiopatica che secondaria sembra realizzarsi una compromissione nervosa periferica (irritativa, infiammatoria o degenerativa) che causa a livello percettivo le sensazioni descritte.

TERAPIA
Nelle forme secondarie trattare la malattia di base. In caso di donne in cui la BMS risulti in modo convincente correlata alla menopausa considerare la terapia ormonale sostitutiva (TOS) per il tempo necessario.
Per alleviare i sintomi utili:

  • Schegge di ghiaccio;
  • Bevande fredde;
  • Gomme da masticare (senza zucchero);
  • Evitare irritanti (fumo, cibi piccanti o acidi, alcol, collutori aggressivi).

Nella forma idiopatica possono aversi miglioramenti, in modo non costante, con:

  • Antidepressivi;
  • Acido alfa lipoico;
  • Clonazepam;
  • Terapia cognitivo-comportamentale.

Terapia omotossicologica, mesoterapia e ipnosi sono impiegati, con risultati positivi anche nelle forme resistenti.

7 marzo 2021