Sonno: significato e disturbi

SIGNIFICATO
Sonno e veglia sono i modi di essere dell’uomo, della sua mente in particolare, pensarli come entità separate e contrapposte è sbagliato. L’attività cerebrale nel sonno non deflette, c’è, infatti, il “sogno” e con Aristotile non vi è impedimento ad affermare che “il sogno è il pensiero del sonno”.
Il sogno si muove probabilmente su due diversi livelli: uno in cui è ancora cosciente, anche se in forma residua (sonno leggero) e l’altro in cui non è più cosciente, è cioè sogno dell’inconscio (sonno profondo).
I sogni dell’inconscio, se giungono a livello cosciente, sono per lo più ben mascherati, poiché la loro reale natura, andando spesso contro la morale e la cultura di appartenenza, turberebbe chi sogna. L’utilità del sogno inconscio sta probabilmente, in una sorta di elaborazione inconsapevole, nel conciliare le due nature che albergano nell’uomo, quella più intima che vive nel sogno e quella della vita reale.
Sono i sogni che hanno svelato a Sigmund Freud l’inconscio, intuizione nel tempo condivisa o contrastata, mai ignorata.
In conclusione al momento possiamo ritenere che il sonno riposa il fisico, prepara la mente agli impegni e alle esperienze che ci attendono ed ha una funzione catartica sul sentire affettivo e relazionale

DISTURBI
Gruppo eterogeneo di problemi che interessano il sonno.

INSONNIA
Condizione caratterizzata da difficoltà ad addormentarsi, sonno frammentato o breve. I pazienti riferiscono la sensazione di “sonno non ristoratore”. Stanchezza, sonnolenza, irritabilità nelle ore diurne non sono, tuttavia, costantemente dovute all’insonnia. Può non riconoscere alcuna evidente causa o essere dovuta a:

  • Malattie fisiche che provocano disagio o dolore (artrite, cancro, asma);
  • Problemi di ordine psicologico (depressione, demenza, disturbi dell’umore)
  • Sonno insufficiente, in soggetti con vari impegni lavorativi e sociali che non riescono di notte a dormire;
  • Farmaci/sostanze, in causa anfetamine, caffeina, benzodiazepine (effetto contradditorio essendo i farmaci più prescritti proprio per contrastare l’insonnia), contraccettivi orali, alcolici, cortisonici.
  • L’insonnia può aversi anche per astinenza da farmaci/sostanze (oppiacei, sedativi,cocaina, eroina, marijuana);
  • Ansia preventiva, in coloro che una volta risolta la causa del disturbo non riescono comunque a dormire;
  • Adattamento, di regola transitoria, è dovuta a uno stress emotivo acuto (malattia, perdita del lavoro).

Terapia: trattamento della causa quando presente, igiene del sonno, training di rilassamento, ipnosi, terapia cognitiva, terapia farmacologica.

IPERSONNIA
Propensione a dormire durante il giorno, nonostante un periodo adeguato di sonno notturno. Gli individui con questo disturbo fanno abitualmente sonnellini diurni e hanno episodi di sonno involontario leggendo, guardando la televisione, guidando su lunghe distanze, durante eventi sociali o riunioni, sul lavoro.
Inizia tra i 15 e i 25 anni e nella gran parte dei casi tende a cronicizzare. In alcuni pazienti si presenta dopo infezioni virali (mononucleosi) o si associa ad altri disturbi del sonno (russamento) ma nella maggioranza dei casi non vi è alcun’altra problematica.

Terapia: trattamento farmacologico, sonnellini tutti i giorni alla stessa ora.

NARCOLESSIA
Attacchi di sonno incontrollabili. Inoltre cataplessia (transitoria diminuzione del tono muscolare fino alla paralisi, suscitata da emozioni improvvise come riso, sorpresa, paura), allucinazioni di tipo visivo o uditivo che si presentano all’inizio del sonno o al risveglio, paralisi del sonno (incapacità transitoria di muoversi al momento di addormentarsi o al risveglio). Si manifesta in giovane età, parimenti in entrambi i sessi, rara negli anziani. Frequente il riscontro di una carenza di ipocretina, neurotrasmettitore del ritmo sonno-veglia prodotto dall’ipotalamo. Il decorso è cronico anche se con il trascorrere degli anni si hanno miglioramenti.

Terapia: trattamento farmacologico, stile di vita congruo.

RUSSAMENTO
Rumore prodotto dalle vibrazioni delle strutture non rigide del rinofaringe, soprattutto palato molle, al passaggio dell’aria durante la respirazione. Il ridotto tono muscolare che si ha fisiologicamente durante il sonno lo favorisce. Fattori di rischio sono obesità, alcol e sedativi, menopausa, ipertrofia adeno-tonsillare nei bambini, poliposi nasale, struttura mascellare-mandibolare piccola o spostata in dietro. Il russare può non indurre particolari problemi a parte il disappunto e il disagio delle persone vicine o essere manifestazione delle apnee/ipopnee del sonno.

L’apnea/ipopnea del sonno è caratterizzata da episodi ripetuti di ostruzione delle vie aeree superiori severa (apnea) o importante (ipopnea). Il risultato è un transitorio e ripetuto ridotto apporto di ossigeno al corpo. Viene notata dalle persone vicine come un russamento di intensità variabile, a volte si apprezzano interruzioni del respiro. Nei bambini in caso di apnea/ipopnea del sonno oltre al russamento possono aversi enuresi notturna, insolite posture nel sonno come dormire sulle mani, articolazione povera del linguaggio, sonnolenza diurna, deficit di attenzione, mal di testa al mattino, impulsività.
Sonnolenza diurna, astenia, infortuni sul lavoro, incidenti stradali, ridotta attenzione ed efficienza nello studio e nel lavoro sono più frequenti nei soggetti con apnea/ipopnea del sonno. Nel tempo più comuni ipertensione, cardiopatie, ictus, diabete, psicopatie degenerative e non, maggiore mortalità. I fattori di rischio per l’apnea/ipopnea del sonno sono gli stessi del russamento.

Terapia: astensione da alcol, fumo, sedativi (anche tisane rilassanti), pasti non abbondanti la sera, dormire di fianco, dimagrimento. Se necessario dispositivi orali che mantengono la pervietà delle vie respiratorie, terapia ventilatoria con Cpap, terapia chirurgica.

SONNAMBULISTMO
Attività che l’individuo svolge dormendo. Il sonnambulo ha solitamente occhi aperti, si allontana dal letto, si muove nella casa, può mangiare, conversare. Possono verificarsi fatti inappropriati (ferirsi, ingerire non alimenti, essere violenti). Interessa più spesso le donne durante l’infanzia, gli uomini nell’età adulta. La frequenza degli episodi diminuisce con l’aumentare dell’età. Frequente la famigliarità.

Terapia: evitare caffeina e altri stimolanti, trattamento farmacologico.

TERRORI NEL SONNO (pavor nocturnus)
Manifestazioni acute di terrore durante il sonno con grida, pianto e segni di ansia intensa (respiro frequente, dilatazione delle pupille, rigidità muscolare). Più frequenti tra i bambini, possono presentarsi in soggetti che soffrono di sonnambulismo. Tendono ad esaurirsi con il passare degli anni.

Terapia: i bambini vanno rassicurati, la terapia farmacologica è necessaria se si hanno ripercussioni negative nella vita quotidiana (ridotto rendimento scolastico, isolamento sociale). Nell’adulto evitare stimolanti, inoltre psicoterapia e trattamento farmacologico.

INCUBI
Sogni prolungati vividi e ansiogeni. Il contenuto è solitamente costituito da azioni finalizzate a sfuggire o affrontare pericoli o minacce. A volte si ha la sensazione di non essere più capaci di muoversi. Si hanno per brevi periodi o persistono nel tempo. Cominciano tra i 3 e i 6 anni, con massima incidenza nella adolescenza e nei giovani adulti. I bambini possono avere incubi in caso di febbre, affaticamento o in condizioni di stress psicosociale acuto o cronico.
In caso di persistenza del disturbo ogni atto terapeutico deve essere preceduto da una valutazione alla ricerca di un qualche disagio esistenziale o famigliare.

REM-behavior disorder (disturbo del comportamento del sonno REM)
Episodi di verbalizzazioni (anche parole irriverenti o insulti) e movimenti (anche violenti) nel sonno. Più spesso dopo i 50 anni di età. Possono presentarsi in pazienti affetti da narcolessia o che assumono antidepressivi. Esiste concreta possibilità che questi pazienti sviluppino, anche a diversi anni di distanza, malattie di carattere neurodegenerativo (malattia di Parkinson, malattia di Alzheimer, demenza vascolare, demenza a corpi di Lewy), pertanto è indispensabile una valutazione neurologica.

Terapia: trattamento farmacologico.

SINDROME DELLE GAMBE SENZA RIPOSO (RLS)
Irresistibile necessità di muovere le gambe o le braccia associata a parestesie (formicolii di solito), irrequietezza, bruciore o prurito. Il disturbo può presentarsi in qualsiasi momento, peggiora di sera o di notte o può presentarsi solo di sera o di notte. Più comune fra le donne, può insorgere in qualsiasi età, anche se è più frequente nell’età adulta.
La forma famigliare è precoce ed ha progressione lenta. Nelle ore notturne è importante motivo di insonnia. La RLS è motivo di disagio, ansia e di peggiore qualità di vita.

Terapia: il trattamento farmacologico è solitamente efficace. E’ frequente il riscontro di una carenza di ferro che una volta corretta può risolvere il disturbo.

11 febbraio 2021