SPALLA DOLOROSA

ANATOMIA

Dell’arto superiore la spalla (Fig. 1), che ne è il fulcro, è la parte più spesso interessata da patologie dolorose. Tre ossa si incontrano nella spalla: clavicola, scapola e omero (Fig. 1). Le articolazioni proprie della spalla sono l’articolazione scapolo-omerale o gleno-omerale e l’articolazione acromion-clavicolare, punto più elevato della spalla. L’acromion (Fig.1) è l’estensione laterale della scapola. Sovente chi ha dolore alla spalla viene a conoscenza di avere problemi alla cuffia dei rotatori, struttura addetta ai movimenti, costituita da tendini e corrispettivi muscoli:

  • superiormente vi è il tendine del muscolo sopraspinato (Fig. 1)
  • anteriormente il tendine del muscolo sottoscapolare (Fig. 1),
  • posteriormente i tendini dei muscoli sottospinato e piccolo rotondo (Fig. 1).

Tendini e muscoli insieme ai legamenti, che collegano ossa diverse vicine, contribuiscono alla stabilità delle articolazioni. Completano l’assetto articolare le capsule e le borse. Il plesso brachiale è la principale componente nervosa della spalla. Arteria succlavia, ascellare, brachiale e loro diramazioni e vena succlavia, cefalica, basilica e loro diramazioni sono i vasi sanguigni della spalla.

Fig.1: in verde la posizione dei muscoli-tendini della cuffia dei rotatori.

PATOLOGIE

  1. Frattura della clavicola
    È tra le più frequenti, specie tra i bambini. Solitamente dovuta a una caduta di lato sulla spalla. Più spesso è trattata con bendaggio elastico. In caso di rottura del legamento può essere necessara la riparazione chirurgica.
  2. Frattura dell’omero prossimale (parte superiore dell’osso)
    Di solito dovuta ad una caduta su arto teso. Più spesso trattata con bendaggio, fascia e mobilizzazione precoce.
  3. Lacerazione del labbro glenoideo
    La spalla è nel suo complesso una struttura poco stabile, questa condizione permette all’arto superiore una formidabile capacità di muoversi nello spazio. Per incrementare la stabilità la glenoide, cavità della scapola che accoglie l’omero, presenta un rinforzo, il labbro glenoideo. Questo può ledersi, in particolare durante gli sport di lancio o quando si cade sull’arto esteso. Il dolore intenso può accompagnarsi ad una sensazione di scatto. La diagnosi certa richiede la RM con mezzo di contrasto. Il trattamento prevede fisioterapia, talvolta è necessario l’intervento chirurgico.
  4. Lussazione della spalla
    Frequente, consiste nella fuoriuscita della testa dell’omero dall’articolazione scapolo-omerale. Può aversi per caduta in avanti, sport di contatto, sport o lavori “over head” (sollevamento del braccio sopra la testa). Il dolore alla spalla si accentua con i movimenti ed è forte la limitazione funzionale. Si possono apprezzare rumori articolari, gonfiore, intorpidimento dell’arto. Il trattamento prevede la manovra di riduzione e l’impiego di tutore specifico. In caso di sublussazione la testa dell’omero ritorna spontaneamente nella sua normale posizione, è possibile che recidivi. E’ corretto l’impiego del tutore di spalla per qualche settimana.
  5. Spalla dolorosa semplice
    È la più comune delle condizioni dolorose della spalla. Sono compromessi i tendini, più spesso il tendine del sopraspinato (Fig. 1). Il dolore è di intensità media, si accentua con il movimento e nelle ore notturne. Normali o quasi tutti i movimenti. Prognosi solitamente buona.
  6. Spalla acuta iperalgica
    È causata da una infiammazione acuta, frequentemente a carico di tendini con calcificazioni. Può anche essere dovuta ad una borsite o ad una borsite con calcificazioni. Il dolore è improvviso e intenso, grave la limitazione funzionale, impossibile il riposo notturno. La prognosi è solitamente benevola, risolvendosi nello spazio di giorni o di qualche settimana.
  7. Spalla congelata o bloccata
    È dovuta ad una compromissione della capsula dell’articolazione gleno-omerale (capsulite retrattile o adesiva di natura algodistrofica ). Il dolore è modesto, ridotti o del tutto impossibili i movimenti di abduzione e rotazione dell’arto. Alle indagini strumentali si apprezza diffusa demineralizzazione ossea. Nella maggior parte dei casi si ha recupero completo nello spazio di alcuni mesi, importante la fisiochinesiterapia.
  8. Spalla pseudoparalitica
    È dovuta ad una importante ed estesa rottura dei tendini della cuffia dei rotatori, in genere da trauma violento. Scarsamente dolorosa, comporta la compromissione dei movimenti attivi (tipica l’impossibilità di portare la mano alla bocca), sono invece conservati tutti i movimenti passivi. Unica concreta possibilità di un ripristino funzionale completo è rappresentata dall’intervento chirurgico.
  9. Sindrome Spalla-mano
    È un’algodistrofia. Ha esordio progressivo, al dolore della spalla che si estende lungo l’arto si associano disturbi vaso-motori e trofici (edema e variazione di colorito della mano). Compromessa la mobilità della mano e della spalla. Alle indagini strumentali si apprezzano aree di rarefazione ossea. Dopo mesi vi è risoluzione. Quali esiti definitivi possono aversi atrofia sottocutanea, acrocianosi (colorito bluastro delle estremità favorito dal clima freddo), atteggiamento in flessione delle dita.
  10. Osteoartrosi della spalla
    Più spesso interessa le donne. Primaria o secondaria a vizi posturali, sovraccarico, trauma, microtraumi ripetuti (sport o lavoro), affezioni a carattere cronico di tendini, borse, capsule, legamenti. Il paziente riferisce: dolore che si accentua con i movimenti, spesso deficit di forza, limitazione funzionale. L’Rx standard mostra riduzione dello spazio articolare, spesso osteofiti.
  11. Cervicobrachialgia
    È dovuta ad una o più discopatie del tratto cervicale della colonna vertebrale (ernia, artrosi). La funzionalità dell’arto è solitamente conservata, ma limitata dal dolore che dal collo si irradia alla spalla. Prognosi di regola buona.
  12. Spalla paralitica
    È la conseguenza di un danno nervoso periferico. Risulta compromessa l’articolarità scapolo-omerale e scapolo-toracica (perdita dei movimenti e della stabilità). Se la lesione è riparabile il trattamento è chirurgico.

TERAPIA
Le malattie muscolo-scheletriche sono frequenti e risultano essere tra le più invalidanti. Diagnosi precoce e trattamento adeguato sono indispensabili. La terapia è farmacologica, fisico-riabilitativa e chirurgica. Nella grande maggioranza dei casi la terapia è non chirurgica. Negli ultimi anni sempre di più vengono impiegati con buoni risultati i Functional Tissue Engineering (FTE), farmaci solitamente a base di acido ialuronico o collagene, utili alla rigenerazione e riparazione dei tessuti danneggiati.
È sorprendente sovente il miglioramento che la mesoterapia realizza nei casi di spalla dolorosa. La frequenza delle sedute di mesoterapia è di solito settimanale, il numero è variabile secondo patologia e gravità.

30 novembre 2022