TUMORI CUTANEI BENIGNI

GENERALITA’
Definiamo tumore una neoformazione dovuta a una proliferazione cellulare eccessiva e scoordinata. Nel caso dei tumori benigni le cellule mantengono del tutto o in misura elevata le caratteristiche biologiche delle cellule normali, non vi è infiltrazione di tessuti e organi circostanti e non vi è migrazione di cellule tumorali attraverso la circolazione linfatica, ematica e interstiziale verso sedi più o meno lontane.
Nel caso dei tumori cutanei un notevole vantaggio è quello di poterli spesso apprezzare prontamente, è lo stesso paziente che sovente nota il manifestarsi di alterazioni della pelle prima assenti o il modificarsi di alterazioni già esistenti.

Le modificazioni elementari della pelle sono:

  • macule e macchie
    Aree non rilevate e di diverso colore rispetto alla cute normale. Le macchie sono grandi macule. Così i tatuaggi e nel morbillo.
  • papule
    Rilievi
    cutanei di consistenza solida e dimensioni di regola non maggiori di 10 mm. Così le punture d’insetti e nelle cheratosi.
  • placche
    Di diametro superiore a 10 mm, sono poco rilevate o leggermente infossate. Nella psoriasi.
  • noduli
    Ben apprezzabili alla palpazione sono formazioni che possono giungere fino al sottocutaneo. Così i lipomi, i fibromi, le cisti.
  • vescicole e bolle
    Sono sacche contenenti liquido limpido. Le vescicole hanno un diametro inferiore o uguale a 10 mm, le bolle hanno un diametro superiore. Nell’infezione erpetica, nelle dermatiti da contatto.
  • pustole
    Sono vescicole infette, pertanto a contenuto purulento. Nelle infezioni batteriche.
  • pomfi
    Aree leggermente elevate, arrossate o pallide, pruriginose, di varia forma e dimensione. Tipiche dell’orticaria.
  • squame
    Sono formazioni compatte, corneificate, di dimensione variabile. Nella psoriasi, nella dermatite seborroica (forfora).
  • escare
    Sono croste costituite da siero, sangue, pus. Nella gangrena, da contatto con sostanze corrosive.
  • erosioni e ulcere
    Le erosioni sono aree di perdita di epidermide di natura traumatica o infiammatoria. Nel caso delle ulcere la perdita di tessuto interessa anche il derma, sono traumatiche, infettive, di natura vascolare.
  • petecchie e porpora
    Le petecchie sono emorragie puntiformi. La porpora è una area emorragica estesa. In caso di disturbi della coagulazione e alterazioni vascolari.
  • atrofia cutanea
    La pelle atrofica appare sottile, secca, raggrinzita. Nell’invecchiamento, da esposizione al sole impropria, da applicazione di cortisonici protratta.
  • teleangectasie
    Sono dilatazioni persistenti dei vasi sanguigni superficiali. Nella sclerodermia, da esposizione al sole impropria, da uso di cortisonici protratto.
  • cicatrici
    Sono fisiologiche, caratteristicamente zone di fibrosi che riparano la cute dopo un trauma.

TUMORI

  • Lipomi
    In età adulta, sono molto frequenti. Generalmente solitari, sono noduli di consistenza molle discretamente compattaasintomatici, raramente dolenti. Hanno dimensione variabile, possono raggiugere e superare i 6 cm. Loro localizzazioni comuni sono tronco, avambracci, collo, cosce. La diagnosi è clinica, se il lipoma cresce rapidamente bisogna fare la biopsia. Se sintomatici o non graditi possono essere asportati o si può attuare liposuzione.
  • Cisti
    Sono noduli discretamente mobilisemisolidinon dolenti, di dimensione abitualmente compresa tra 5 cm di diametro. Quelle epidermoidi o da inclusione epidermica hanno contenuto caseoso e maleodorante e al vertice presentano un punto o un poro visibili. Le milia sono minute cisti epidermoidi (1-4 mm) che si localizzano di solito al volto e al cuoio capelluto. Le cisti pilari si trovano nel 90% dei casi sul cuoio capelluto e riconoscono una predisposizione famigliare. Le cisti problematiche possono essere rimosse o anche incise e drenate. Le milia possono essere drenate con bisturi ed estrattore di comedoni.
  • Fibromi
    È la più comune neoformazione benigna cutanea. Più spesso dopo i 40 anni di età, predilige il sesso femminile ed è solitamente di dimensioni modeste. È papula nodulonormo-pigmentati o tendenzialmente rosei-rossi-bruni. Può interessare qualsiasi parte del corpo. Quelli peduncolati o penduli (noti come “porri”) si localizzano di solito al collo, alle palpebre, alle ascelle. Il dermatofibroma o istiocitoma fibroso benigno si localizza di regola alle cosce, alle gambe, agli arti superiori; spesso i pazienti riferiscono un trauma recente nella zona interessata, anche lieve. Nei casi dubbi i fibromi devono essere sottoposti a biopsia. Si asportano se sono motivo di fastidio o disagio.
  • Cheratoacantoma
    È un nodulo singolo che può superare i 2 cm di diametro, di consistenza compatta e di colore simile alla pelle normale o tendenzialmente roseo-rosso. Si caratterizza per avere margini inclinati che formano una depressione contenente cheratina. Si manifesta di regola dai 50 anni in poi, più spesso nel sesso maschile, generalmente al viso e sul collo. Poiché raramente può degenerare è opportuna la biopsia. Di regola scompare spontaneamente dopo 5-6 mesi dalla sua insorgenza, lasciando una cicatrice deturpante. Il trattamento prevede l’asportazione o l’infiltrazione con antiblastici.
  • Nevi o nei
    Distinguiamo nevi non melanocitari (nevo peloso sacrale, nevo di Becker, nevi vascolari…) e nevi melanocitari.
    nevi melanocitari interessano tutte le razze. Si stima che almeno il 70% della popolazione ne abbia uno o più di uno, mediamente 15-20 per individuo. Dopo i 3035 anni di età la comparsa di un neo melanocitario è rara. La loro rilevanza deriva da due considerazioni:
    1)la possibilità che il neo evolva in melanoma, il rischio di progressione verso la malignità, tuttavia, non è alto;
    2)diversamente dal sentire generale è comune che il melanoma si manifesti su cute sana. Poiché in fase iniziale esso può simulare un neo la sua identificazione tempestiva è fondamentale.
    nevi melanocitari sono di regola maculepapule o noduli. Possiamo classificarli in congenititipiciatipicinevo blu.
    congeniti sono rari e presenti già alla nascita. Sembrano presentare una maggiore suscettibilità alla trasformazione in melanoma, soprattutto in rapporto con la dimensione. Nei portatori di nei giganti il rischio di melanoma è in media pari al 6,3%.
    tipici si manifestano di solito nell’infanzia e nell’adolescenza, hanno abitualmente un diametro compreso tra 1 e 6 mm. Sono simmetrici e hanno bordi regolari, se ne contano di regola almeno 10 e hanno distribuzione ubiquitaria. Il colore varia dal giallo-marrone al color carne.
    Gli atipici (NA) si manifestano a qualsiasi età, raramente oltre l’età adulta. Il diametro è di regola compreso tra 5-12 mm, possono essere asimmetrici e/o con margini irregolari. Si localizzano più spesso sulle aree cutanee foto-esposte, ma possono interessare zone coperte come glutei, mammelle, cuoio capelluto. Nella “sindrome familiare nevo atipico-melanoma” (presenza di NA-melanoma in almeno 2 parenti di primo grado) il rischio di avere il melanoma è 25 volte maggiore di quello base.
    La rimozione preventiva di tutti i NA non è razionale, le lesioni sospette richiedono la biopsia o la biopsia escissionale. La rimozione viene fatta mediante escissione o rasatura. I soggetti con NA devono esporsi con prudenza al sole e usare schermi solari, opportuni autoesami ed eventualmente controlli periodici. I parenti di primo grado di pazienti che hanno melanoma o la sindrome familiare nevo atipico-melanoma andrebbero controllati almeno una volta per determinare il rischio e il follow-up necessario.
    Il nevo blu o di Jadasshon Tièche è un nodulo modestamente rilevato, pigmentato in blu, abitualmente del diametro di 2-7 mm, spesso nell’infanzia e nella adolescenza, al cuoio capelluto, alle mani, ai piedi, a livello dell’osso sacro. Non desta preoccupazione, tuttavia può ben simulare un melanoma e in tal senso soprattutto va considerato.
  • Cheratosi seborroica (verruca senile o verruca seborroica)
    In età adulta o senile. È papulaplacca o nodulo di colore dal giallastro al bruno-nerastro, la superficie può essere verrucosa, squamosa, vellutata, cerea. Si localizza al volto (spesso zona temporale), agli arti, al tronco. Può dare prurito. Può essere familiare, in tal caso le lesioni sono numerose. Può essere una condizione paraneoplastica, in tal caso le lesioni sono multiple e/o in sviluppo rapido (segno di Leser-Trèlat) in soggetti con alcuni tipi di tumori per esempio gastrici e intestinali. Il trattamento può essere attuato per motivi estetici, prurito o irritazione locale, prevede la crioterapia o l’elettrodessicazione e curettage. Nei casi sospetti indicata l’asportazione chirurgica e l’esame istologico.
  • Granuloma piogenico
    Nodulo 
    di colore scarlatto essudante o crostoso, di diametro non superiore a 2 cm. Ha crescita rapida, tipicamente in zone traumatizzate di recente. Poiché può simulare il melanoma in tal senso va valutato.
  • Cheloidi
    Cicatrici 
    nettamente rilevate che si estendono oltre i confini della zona sede di trauma, dovute ad una eccessiva proliferazione fibrotica. Occasionalmente sono spontanee, cioè non è noto alcun danno cutaneo che le precede. Il trattamento è spesso inefficace, l’asportazione chirurgica o con laser induce di solito recidive. Può giovare l’infiltrazione con cortisonici. La mesoterapia (più sedute) può dare buoni risultati, a volte sorprendenti.
15 dicembre 2023